Parte da Oristano un nuovo tipo di welfare

Ideato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Oristano, Welfare Oristano District è un progetto pilota che potrà dare importanti benefici al sistema economico e sociale della provincia.

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donna seduta alla scrivania
Miriam Carboni, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Oristano e ideatrice del progetto

a cura di Laura Reggiani |

È stato firmato lo scorso dicembre a Oristano un innovativo accordo territoriale di welfare aziendale, sociale e di comunità, dal Sindaco della città Andrea Lutzu, dal Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Oristano Miriam Carboni, dalle parti sociali coinvolte (Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Coldiretti e Confartigianato) assieme a numerosi sindaci della provincia.

Come ci ha spiegato Miriam Carboni, che ha attivamente lavorato alla stesura e definizione del progetto, Welfare Oristano District è nato per promuovere l’adozione di un nuovo modello di welfare basato sui valori della sussidiarietà, della responsabilità sociale e del valore condiviso: “Sviluppare la cultura del welfare presso le aziende della nostra provincia e attuare una crescita economica attraverso una maggiore conoscenza dei servizi e delle attività presenti nel territorio; sono questi i due primari obiettivi del progetto”.

Welfare Oristano District

Si tratta quindi di un vero e proprio welfare “ibrido” dove collaborano, per dare risposte concrete ai bisogni del territorio, l’attore pubblico, le aziende, le organizzazioni di secondo livello, gli enti del terzo settore e i negozi del distretto. L’idea è di sperimentare e sistematizzare un modello in grado di coordinare e integrare le iniziative di welfare locale già presenti, compreso quello pubblico. Punto focale del progetto è la riattivazione dei cittadini nei confronti della propria comunità, in veste di portatori di risorse.

Il progetto Welfare Oristano District dovrebbe portare a migliorare la conoscenza e l’efficacia dei servizi del territorio, aiutare agli esercizi commerciali e artigianali di prossimità a intercettare il welfare aziendale e i fringe benefit erogati tramiti buoni spesa messi a disposizione dalle imprese e  accompagnare le organizzazioni del Terzo Settore verso un’offerta mista pubblico-privato.

I WelfarePoint e Ambrogio

II programma è supportato da una piattaforma territoriale e da una piattaforma digitale. La piattaforma territoriale si articola attraverso i WelfarePoint, degli sportelli informativi e operativi dislocati sul territorio, che hanno il compito di registrare i bisogni di lavoratori e cittadini per orientarli verso il servizio che meglio risponde alle esigenze. Il primo WelfarePoint è stato collocato presso lo Sportello Lavoro nel centro di Oristano gestito da Fondazione Consulenti per il Lavoro, mentre a breve ne verranno attivati altri presso le sedi delle parti sociali firmatarie.

Grazie all’assistenza di Fabio Strelioto, è inoltre possibile utilizzare Ambrogio, la piattaforma digitale sviluppata dai partner tecnici del progetto, Innnova srl e WelfareLab. Già online (www.welfareoristano.it), Ambrogio prevede  un maggiordomo territoriale virtuale che, grazie a un database che comprende fornitori di beni e servizi territoriali, permette ai cittadini di conoscere le offerte locali e di prenotare le prestazioni necessarie. Le scelte di consumo dei lavoratori produrranno valore economico e una ricaduta sociale per il territorio.

Alla piattaforma digitale accederanno anche i provider che hanno aderito al progetto, al momento Tre Cuori e Welfarbit, di cui potranno servirsi le aziende del territorio che attueranno piani di Welfare Aziendale. I provider, in base alla convenzione, consentono l’utilizzo di soli fornitori locali per l’offerta di beni e servizi.

Il marketing sociale

Un altro elemento molo importante del progetto, che serve a coinvolgere tutti i cittadini della provincia e che si affianca allo sviluppo del welfare aziendale, è il marketing sociale. Sarà per questo creata una rete di esercizi commerciali, artigianali e del terzo settore, disponibili a condividere una parte dei propri ricavi: acquistando beni e servizi il consumatore genererà entrate che, in una data percentuale, andranno a finanziare associazioni di volontariato, scuole, associazioni sportive, il no profit scelto dallo stesso consumatore. Le scelte di consumo dei lavoratori nell’acquistare beni o usufruire di servizi produrranno valore economico e una ricaduta sociale per il territorio. andranno a finanziare progetti sociali da lui scelti.

Miriam Carboni, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Oristano e ideatrice del progetto

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