WhatSJobs ha scelto di sfruttare la piattaforma di messaggistica più utilizzata dagli italiani, WhatsApp, per accelerare il recruiting nelle piccole imprese.
“Le micro e piccole imprese spesso non hanno un ufficio HR strutturato e si trovano a gestire il recruitment tra mille altre priorità”, spiega Paolo Cerra, fondatore di WhatSJobs. “WhatSJobs diventa il loro assistente digitale per trovare persone motivate e competenti. Il nostro bot fa da ponte qualificato tra aziende e candidati, eliminando i CV inviati a raffica senza criterio e riducendo drasticamente i no-show ai colloqui”.
WhatSJobs: quando l’AI incontra WhatsApp
Il cuore di WhatSJobs è un sistema di intelligenza artificiale proprietaria che Paolo Cerra ha ironicamente soprannominato “lo stagista inaspettato”. Un assistente digitale che gestisce in autonomia sia la fase di pre-screening dei candidati sia quella di definizione dei requisiti con le aziende clienti.
L’AI proprietaria analizza competenze e soft skill e crea automaticamente shortlist mirate. Il processo avviene in “blind mode”: durante la fase iniziale di matching, i dati personali non rilevanti per la valutazione professionale (es. età, genere, nazionalità o origine geografica) vengono automaticamente oscurati. Garantendo un processo di selezione imparziale e meritocratico fino al contatto finale. Ogni ricerca pubblicata tramite WhatSJobs viene automaticamente condivisa su Indeed.
Inoltre, la tecnologia può essere personalizzata in versioni dedicate alle agenzie per il lavoro. Nei prossimi mesi la startup lancerà un recruiter vocale, sempre con AI, per condurre colloqui automatizzati in tempo reale. Parallelamente, presenterà il Portale PMAI, ecosistema digitale completo con oltre 6.000 applicativi specializzati per aiutare le Pmi a digitalizzare i processi aziendali, dal marketing alla gestione amministrativa, dalla logistica alla customer care.
