Attraction e retention: il problema delle aziende italiane?

Le aziende devono ripensare la strategia di total rewards e puntare sull’avanzamento di carriera per distinguersi nel mercato del lavoro: lo dice un'indagine di WTW

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Attraction e retention dei talenti: report WTW

Le aziende temono forti criticità di attraction e retention delle risorse.

Secondo la Reimagining Work and Rewards Survey di WTW (Willis Towers Watson), l’83% delle aziende intervistate in Italia riscontra difficoltà per le risorse con competenze digitali (artificial intelligence, sicurezza informatica, cyber risk, user experience, analytics). Un altro 48% per le posizioni della forza vendita. La pandemia ha portato enormi cambiamenti anche nel mondo del lavoro. Tre anni, solo il 24% dei dipendenti lavorava principalmente da remoto o in modo ibrido. Ora si arriva al 58%. Il lavoro flessibile non è più quindi un elemento di differenziazione nelle aziende, ma é pervasivo e consolidato. 

Come migliorare attraction e retention

La ricerca ha evidenziato che le aziende si aspettano grandi cambiamenti in tre aree strategiche:

  • lavoro e ruoli (50%);
  • total rewards (80%);
  • definizione di carriera (90%).

Sul primo punto, poiché le competenze sono molto variabili e i gap persistono, si progettano lavori alternativi e si costruiscono “talent ecosystem”. Nei prossimi tre anni, inoltre, ci si aspetta un aumento del 40% delle aziende che investiranno nel multi-skilling. 

Sulla seconda area strategica, le aziende più performanti sono quelle maggiormente propense a reimpostare la filosofia di total rewards. Voce che comprende retribuzione, benefit, carriera e benessere.

Purtroppo, molte aziende non sono state tempestive nell’adattare i programmi rispetto ai nuovi modi di lavorare o all’impatto ambientale. Il 74% delle imprese, infatti, non prevede sistemi di incentivazione collegati ai piani zero emissioni e oltre il 60% non li adatta alle esigenze dei dipendenti e alle mutevoli condizioni aziendali. Più della metà, il 52%, non ha differenziato chiaramente l’offerta di total rewards rispetto alla concorrenza. 

La carriera prima di tutto?

Sulla terza area strategica, molte aziende dimostrano di considerare l’avanzamento di carriera come una priorità. Circa il 50% delle aziende ritiene che job architecture e job levelling siano strumenti utili per supportare il lavoro agile. La maggior parte non ha ancora pienamente attivato però una career experience. Il 31% di non ha né definito né comunicato formalmente dei percorsi di carriera e il 46% l’ha fatto solo in parte.

Le aziende di quasi tutti i settori sono ora sottoposte a una pressione significativa per adattarsi a cambiamenti radicali della forza lavoro – commenta Edoardo Cesarini, amministratore delegato di WTW -. Non c’è sfida più grande in questo momento che assumere e trattenere le persone. Purtroppo, i risultati della ricerca mostrano che secondo le aziende la situazione peggiorerà, soprattutto per i ruoli con competenze digitali. In questo mercato del lavoro ultra-competitivo è importante distinguersi. Differenziare l’offerta di total rewards è un modo per farlo. Questo non significa semplicemente domandarsi di quanto aumentare la retribuzione, ma di come premiare i dipendenti in senso più ampio. E’ utile quindi una maggiore attenzione ai riconoscimenti non monetari come l’avanzamento di carriera”.

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