Creare organizzazioni human centric

I risultati dell'OMIT, Osservatorio sull’Innovazione Manageriale del Terziario, per comprendere come trarre vantaggio competitivo sostenibile nel tempo attraverso l’innovazione

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I risultati dell'OMIT, Osservatorio sull’Innovazione Manageriale del Terziario

Cosa significa organizzazioni human centric? Quali aziende possiamo definire competitive? Quale innovazione permette di ottenere un vero vantaggio e quale permette di attraversare le turbolenze del mercato?

OMIT, l’Osservatorio sull’Innovazione Manageriale del Terziario di CFMT, presenta la survey elaborata con Akron, Centro per lo sviluppo e l’innovazione manageriale, e Aiads, l’Associazione Italiana di Analisi Dinamica dei Sistemi. Obiettivo, aiutare le aziende a costruire organizzazioni human centric. In grado di conseguire un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo attraverso l’innovazione manageriale.

“La maggior parte dei manager adotta ancora metodi, pratiche e strutture organizzative vecchie di almeno 50 anni. Se paragoniamo le innovazioni attuate sul management con quello che è avvenuto per IT, marketing, finanza e supply chain, emerge in modo lampante come non si possa più fare a meno di innovare”, commentano Vittorio D’Amato, direttore scientifico OMIT ed Elena Tosca, partner di Akron.

Il passaggio alle organizzazioni human centric

La Survey Management Innovation Index – conclusa a fine 2024 – vuole identificare il livello di innovazione manageriale delle aziende del terziario per il passaggio ad organizzazioni human centric. Una competitività da acquisire attraverso engagement e wellbeing delle persone. Infatti, solo modificando significativamente i compiti del management, le strutture organizzative e i processi si può ottenere vera innovazione.

Il tema di innovare il management dovrebbe essere al primo posto nelle agende di tutti i manager. Da decenni si sente ripetere: le persone al primo posto, le persone sono la cosa più importante, le persone fanno realmente la differenza, ma è vero? I risultati delle principali ricerche internazionali ci dicono che alle parole non sono seguiti i fatti. Analizzando lo State of the Global Workplace 2022 Report di Gallup, emerge che, da oltre 10 anni, mediamente il 20% dei lavoratori al mondo è coinvolto. E solo il 33% ritiene di svolgere un lavoro significativo ed è fiducioso circa il futuro. In Italia, poi, c’è il tasso di engagement dei dipendenti più basso del mondo. Solo 4 lavoratori su 100 si sentono così.

La nuova onda del management

È giunto il momento di cavalcare una nuova onda del management. I manager oltre ad occuparsi dell’innovazione di prodotto, di processo o tecnologica dovrebbero occuparsi dell’innovazione manageriale, unico vero vantaggio competitivo nel tempo. Esistono differenti tipi di innovazione, tuttavia, come afferma Gary Hamel (2007) nel suo libro “Il futuro del management”, se dovessimo organizzarli in una gerarchia piramidale, il management si posizionerebbe al livello più alto per creazione di valore.

Oltre a monitorare il livello di innovazione manageriale delle imprese del terziario in Italia, l’Osservatorio ha sviluppato il primo indicatore in grado di misurare il livello di innovazione manageriale delle imprese del terziario: Mindex. Tale indicatore è stato utilizzato per la prima ricerca scientifica sul livello di innovazione manageriale delle imprese del terziario alla quale hanno risposto 423 dirigenti. I risultati tracciano un quadro preoccupante: valori di innovazione che si attestano intorno alla soglia del 55% con una maggiore propensione per la media impresa. Anche se l’87% dei rispondenti dichiara di aver sentito parlare di innovazione manageriale, solo il 66% l’ha attuata.

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