Pubblicato il terzo rapporto sul welfare occupazionale e aziendale

Adapt ha pubblicato il terzo rapporto mirato all'analisi del welfare occupazionale e aziendale all'interno dello scenario italiano.

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È stato pubblicato il terzo rapporto curato da Adapt per UBI Banca su Il welfare occupazionale e aziendale in Italia.

Il lavoro di analisi si riferisce ai contratti sottoscritti sino al 2019 restituendo dunque una fotografia dello scenario di welfare aziendale e occupazionale pre-pandemia da Covid-19. Alla luce delle sfide aperte dalla situazione emergenziale e delle relative risposte già in atto, anche da parte del mondo delle imprese, sarà pertanto ancor più interessante, da qui ai prossimi anni, monitorare l’evoluzione del welfare tanto nei contesti aziendali quanto in quelli territoriali.

In questa terza edizione, ora disponibile su Amazon, è stato ulteriormente rafforzato il lavoro di analisi e mappatura del vasto universo della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale e aziendale) secondo una prospettiva metodologica di relazioni industriali che consente di ricondurre a sistema una pluralità di frammenti di welfare che, se visti in modo isolato, offrono una lettura parziale e anche distorta del fenomeno.

L’analisi del welfare aziendale

Si è fatto utilizzo, al riguardo, della banca dati di fareContrattazione di Adapt, che contiene, oltre a tutti i principali contratti collettivi nazionali, più di 4.000 tra contratti aziendali e territoriali.

In questa terza edizione del Rapporto, in particolare, è proseguito il lavoro di analisi sul welfare aziendale/occupazionale del settore metalmeccanico a cui si è aggiunto uno specifico, e nuovo, approfondimento sulle misure sviluppate nel settore chimico.

Le riflessioni, avanzate nei precedenti rapporti sulle trasformazioni del lavoro e della impresa, hanno inoltre l’attenzione verso quanto avviene fuori dalla fabbrica dentro le dinamiche di costruzione dei nuovi ecosistemi territoriali del lavoro e del valore. Da qui nasce l’approfondimento sulla contrattazione sociale territoriale sia per le connessioni che si generano con l’ambito del welfare occupazionale e aziendale sia perché, insieme ad esso, rappresenta uno dei più importanti tentativi delle relazioni industriali di offrire nuove risposte alle esigenze di cambiamento di una società post-fordista individuando un nuovo baricentro nella dimensione territoriale.

Rispetto al welfare territoriale e di comunità, accanto ai casi della Provincia di Bergamo e di Brescia si è aggiunto l’approfondimento sulla provincia di Cuneo che ha consentito di cogliere ulteriori interconnessioni tra logiche di territorio e logiche di categoria merceologica sempre nei settori della meccanica e della chimica.

Chiude la parte tecnica di supporto analitico al Rapporto una rinnovata rassegna ragionata della oramai vasta letteratura di riferimento che ci è parsa utile, anche in termini definitori e concettuali, per tracciare gli esatti perimetri del fenomeno del welfare aziendale/occupazionale e fornirne una prima rappresentazione attendibile.

Anche il presente Rapporto resta, allo stato, una proposta interpretativa parziale utile per ulteriori valutazioni ed approfondimenti da sviluppare nei prossimi mesi, in vista della redazione del quarto Rapporto di monitoraggio, che continuerà ad essere costruito col prezioso supporto di operatori, esperti e attori del sistema di relazioni industriali che, giorno dopo giorno, interagiscono coi nostri ricercatori.

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