Corporate Welfare Lab: l’ascolto porta benessere

Dallo studio del Lab di SDA Bocconi ed Edenred Italia emergono l’importanza dell'ascolto nell’individuazione dei bisogni e la necessità di elaborare strumenti di misurazione degli effetti del welfare sul benessere delle persone e delle aziende

0
98
Corporate Welfare Lab: si parte dall'ascolto

“La Tassonomia del welfare aziendale e i bisogni dei dipendenti” è il titolo della prima ricerca prodotta dal Corporate Welfare Lab, hub promosso da SDA Bocconi School of Management, in partnership con Edenred Italia.

Lo studio, realizzato dal team di ricercatori guidato da Alberto Dell’Acqua, ha visto il coinvolgimento di un panel autorevole di aziende. Tra queste: Coca Cola HBC Italia, Danone Nutricia Italia, PwC e C.S.A.In. Obiettivo, analizzare e confrontarsi sui bisogni delle persone: come individuarli, che strumenti utilizzare per soddisfarli e come misurare l’impatto del welfare aziendale.

La ricerca prodotta dal Corporate Welfare Lab fornisce una prima fotografia sull’importanza dell’ascolto e dell’analisi. Fondamentali per riconoscere i bisogni e sviluppare azioni in grado di offrire risposte efficaci – dichiara Paola Blundo, Direttore Corporate Welfare di Edenred Italia -. Lo studio dei dati aggregati dimostra l’impatto positivo del welfare aziendale su lavoratori e aziende e la sua capacità di creare benessere diffuso. Realtà accademiche prestigiose come SDA Bocconi ci offrono un aiuto prezioso in termini di ricerca, studio e analisi, finalizzati allo sviluppo e alla diffusione della cultura del welfare aziendale”.

Cresce il ruolo del welfare in azienda

In particolare, dalla ricerca emerge che il ruolo del welfare aziendale diventa sempre più strategico per tutte le organizzazioni aziendali, di qualsiasi dimensione. In questo contesto acquisisce importanza la fase di ascolto e di individuazione dei bisogni dei lavoratori. Infatti, una definizione precisa dei bisogni crea le basi per lo sviluppo di piani di welfare efficaci. Capaci di creare benessere diffuso tra i lavoratori, di garantire un clima aziendale ottimale e buoni livelli di produttività, e di attribuire un vero e proprio ruolo sociale alle aziende.

La prossima sfida, per il Corporate Welfare Lab, è individuare dei modelli di misurazione in grado di analizzare gli impatti del welfare aziendale sul benessere. E non solo su quello delle persone, ma anche delle aziende e dell’intero Sistema Paese. “Analizzare il sistema del Corporate Welfare significa conoscere e valorizzare il ruolo dei bisogni dell’individuo nel più ampio contesto delle performance aziendali. E, quindi, delle ricadute nel più ampio sistema sociale – spiega il prof. Alberto Dell’Acqua, SDA Bocconi School of Management –. Data questa consapevolezza, i primi lavori si sono focalizzati sulla comprensione del legame essenziale tra le attività d’impresa volte a soddisfare i bisogni delle persone in azienda. E, quindi, alla successiva misurazione dei risultati sociali ed economici. L’identificazione di nuove aree di opportunità e di relazioni causali tra le iniziative di welfare e le performance aziendali è dunque il prossimo passo e l’ambizioso obiettivo che il Corporate Welfare Lab vuole raggiungere. Grazie al contributo e alla collaborazione sinergica con importanti Partner strategici”.

Corporate Welfare Lab: esperienze dei partner

“Per noi di Danone mettere al centro le persone è fondamentale – dichiara Sonia Malaspina, Direttrice HR Danone Italia e Grecia -. Per questo ci concentriamo sui bisogni partendo dall’ascolto delle diverse esigenze di ciascuno, per cogliere i diversi punti di vista e accrescere sempre di più il benessere delle persone. Il welfare è uno dei nostri grandi pilastri a supporto della genitorialità e della cura in generale. Dal lancio della nostra Parental Policy, nel 2012, dimostriamo come prendersi cura di qualcuno restituisca professionisti migliori alle organizzazioni. La nostra Policy a sostegno dei genitori, come anche la nostra più recente Caregivers Policy a sostegno di chi si prende cura di un anziano o di una persona non autosufficiente, offre un concreto e completo supporto a partire da 4 pilastri: psico-affettivo, culturale, organizzativo ed economico”.

A partire da ciò, Danone vanta risultati in controtendenza rispetto al contesto esterno. “Siamo orgogliosi del fatto che il tasso di natalità interno sia pari al +7% – aggiunge Sonia Malaspina -, e che il 100% delle mamme rientri al lavoro dopo il congedo. Tutti i papà usufruiscono del congedo di paternità di 20 giorni e siamo riusciti ad azzerare il pay gap offrendo pari opportunità in modo meritocratico”. Occorre quindi valorizzare anche la sfera non lavorativa come l’esperienza di cura, l’impegno sociale o culturale. Questo consente, secondo l’esperienza di Danone, di avere professionisti capaci di esprimere creatività e innovazione a tutti i livelli.

Anche Federica Di Michele, Rewards Manager di Coca-Cola HBC italia, racconta l’esperienza di corporate walfare. “Negli anni abbiamo utilizzato molteplici strumenti e sviluppato iniziative specifiche finalizzate all’ascolto attivo e alla ricerca del confronto diretto con i colleghi. Con l’obiettivo di proporre soluzioni basate sulle loro reali necessità. Vediamo nel welfare uno strumento potente, che permette alle aziende di supportare a 360 gradi la strategia di gestione delle risorse: dalle politiche di reward alle iniziative di total well-being. Dare priorità al welfare aziendale è una soluzione che consente non solo di distinguerci sul mercato ma anche di valorizzare e supportare le nostre persone, migliorandone benessere e coinvolgimento”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here