LinkedIn ha presentato nuovi dati globali e italiani che fotografano come l’AI sul lavoro stia trasformando rapidamente professioni e aziende, ridefinendo ruoli e competenze, potenziando le capacità umane.
L’adozione dell’Intelligenza Artificiale sta dando vita a nuove figure professionali, dagli ingegneri specializzati in machine learning agli esperti di etica dell’IA. E allo stesso tempo sta accelerando l’evoluzione di professioni esistenti. Ad attività come scrittura, analisi dei dati e programmazione si affiancano sempre più strumenti intelligenti, in particolare nei settori media, comunicazione, marketing, HR, ingegneria, arte e design. Seppur a ritmo più graduale, è destinata a trovare spazio anche in settori come immobiliare, sanità o servizi sociali, dove il lavoro dipende in gran parte dalla presenza fisica o dall’interazione umana.
AI sul lavoro ed evoluzione dei ruoli umani
In Italia, oltre 4 professionisti su 10 riconoscono che l’AI sul lavoro sta già migliorando la loro quotidianità. Il 46% ritiene che stia liberando tempo per mansioni meno operative e a maggior valore, mentre il 41% afferma che consente di lavorare più velocemente e con maggiore produttività. Secondo LinkedIn, dunque, l’AI non elimina i ruoli esistenti, bensì li trasforma e li evolve. Potenziando le human skill come creatività, capacità relazionali, negoziazione, leadership e problem solving.
Non a caso, il 74% dei professionisti ritiene che nessuna tecnologia potrà mai rimpiazzare intuizione umana e confronto con i colleghi. Un dato condiviso anche dalle nuove generazioni. I più giovani mostrano apertura a integrare l’AI nei processi decisionali: oltre un terzo (37% per il target 18-24 anni, 40% per i 25-34 anni) dichiara di affidarsi a essa, contro il 26% dei professionisti over 45. Ma rimane forte la convinzione che la dimensione umana resti il cuore del percorso professionale. L’AI sul lavoro viene dunque percepita come alleata del giudizio umano. Aprendo la strada a una cultura del decision-making sempre più integrata.
Per imprese e professionisti, dunque, il futuro del lavoro si giocherà sulla capacità di integrare l’AI non solo nei flussi operativi, ma anche nella cultura aziendale e nei percorsi formativi. Una leva che può aprire scenari inediti, dove la tecnologia offre un terreno fertile per crescita e innovazione e le persone ne tracciano la rotta con visione e valori.














