Best Workplaces for Gen Z: le 20 aziende italiane più amate

La seconda edizione del ranking Best Workplaces for Gen Z, stilata da Great Place to Work Italia, è frutto del parere di 7.741 “zoomer”, attivi nelle organizzazioni italiane. Quasi una realtà su due, tra quelle preferite dalla Gen Z, opera nell’IT, seguono servizi professionali, manifattura e retail

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Il ranking Best Workplaces for Gen Z di Great Place to Work Italia è frutto del parere di 7.741 “zoomer” delle organizzazioni italiane

Accoglienza e benvenuto nel momento dell’assunzione, coinvolgimento da parte dei responsabili nelle decisioni, imparzialità del management e supporto da parte dei responsabili: ecco la classifica Best Workplaces for Gen Z 2025.

In Italia esistono ben 20 realtà organizzative virtuose. In grado di riuscire a garantire ai giovanissimi collaboratori nati dopo il 1998 degli elevati livelli di fiducia e soddisfazione sul luogo di lavoro (91%). Un dato, quello della Media Trust Index nelle 20 aziende preferite dalla Gen Z, superiore del 15% rispetto a quello della Gen Z attiva nelle organizzazioni certificate come Great Place to Work (76%).

La classifica Best Workplaces for Gen Z di Great Place to Work Italia nasce dal parere di 7.741 giovani lavoratori delle organizzazioni italiane. Queste ultime, suddivise sulla base del numero di dipendenti (10-49, 50-149, 150-499, 500-999 e più di 1.000). Tra le 20 aziende preferite dalla Gen Z, il 40% appartiene al settore IT. Una su 5 è attiva nei servizi professionali. Manifattura-produzione, retail, advertising-marketing, servizi finanziari e assicurazioni, ospitalità e media sono gli altri settori in classifica.

Best Workplaces for Gen Z: cosa dice la classifica 2025

A livello di dimensioni aziendali, il ranking premia 2 imprese (10%) con oltre 1.000 collaboratori. Altre due (10%) con un numero di dipendenti compreso tra 500 e 999, 3 (15%) che hanno tra i 150 e i 499 impiegati, 6 organizzazioni (30%) con un numero di collaboratori compreso tra 50 e 149 e 7 società (35%) con meno di 50 dipendenti.

La Generazione Z nelle aziende “Best”, un quinto della popolazione aziendale, dimostra di apprezzare il trattamento imparziale riservato indipendentemente da sesso (99%) e origine etnica (98%). Oltre all’essere accolti e fatti sentire i benvenuti nel momento dell’assunzione (98%) e alla disponibilità di risorse e strumenti per svolgere al meglio le mansioni (97%). Le voci più critiche dei Best Workplaces for Gen Z si levano, invece, di fronte all’equità nelle retribuzioni (76%). E anche di equa redistribuzione della ricchezza generata dalle organizzazioni (73%).

Le 20 aziende dove i giovani lavorano meglio

Analizzando la lista delle 20 migliori aziende in cui lavorare secondo la Gen Z, troviamo al primo posto Edera NordEst. Realtà padovana specializzata in servizi finanziari e prestiti dedicati a dipendenti e pensionati. Completano il podio Marketing Espresso, media company romana, e Bending Spoons, sviluppatore software nel settore IT.

Dall’analisi dei dati emerge inoltre che, indipendentemente dal fatto che un’azienda rientri o meno tra i Best Workplaces for Gen Z, quando si incoraggiano le persone a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata aumenta il loro senso di appartenenza. Da questi insight si può evincere la ricetta che permette ai 20 luoghi premiati di trattenere i giovani talenti: assenza di discriminazioni in base all’età e completa integrazione nei processi e nelle logiche aziendali. Come nella vita, anche nel lavoro i nostri giovani Zeta cercano un senso in ciò che fanno.

Il confronto tra Best Workplaces for GenZ e aziende non classificate

Nel confronto tra i Best Workplaces for GenZ e le realtà lavorative analizzate ma non rientrate in classifica, i gap maggiori riguardano l’opportunità di ottenere un riconoscimento speciale (+57%). Seguita da meritocrazia nelle promozioni (+54%) e contentezza nel venire al lavoro (+53%). I Gen Z attivi nelle organizzazioni best mostrano una particolare attenzione verso temi quali l’accoglienza (95%). Dove c’è una differenza di ben 36 punti percentuali nel confronto con le aziende “rest” e del +48% con la media italiana della Gen Z.

Un altro indicatore importante è il Leadership Index, che misura la qualità dei comportamenti di leadership all’interno dell’organizzazione. Valutando aspetti fondamentali dei comportamenti dei manager come competenza gestionale, chiarezza degli obiettivi e coerenza tra le azioni dei responsabili. Include inoltre comunicazione trasparente, accessibilità, riconoscimento del lavoro svolto e supporto ai collaboratori. Nelle 20 aziende preferite dalla Gen Z il valore di tale indice è pari al 93%. Contro il 78% (+15%) delle organizzazioni certificate Great Place to Work, il 55% delle rest (+38%) e il 45% della norma italiana (+48%).

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