Flessibilità tutelata

Agostino Di Maio, direttore generale di Assolavoro, racconta il mondo delle Agenzie per il Lavoro: la somministrazione come strumento di flessibilità buona, occupazione stabile, formazione mirata, welfare integrato e valorizzazione dei giovani, in un mercato del lavoro in rapida trasformazione che chiede sempre più etica, innovazione e ascolto

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Intervista a Agostino Di Maio, direttore generale di Assolavoro, associazione che riunisce le agenzie per il lavoro

di Laura Reggiani | In un contesto lavorativo in continua evoluzione, segnato da sfide strutturali come il disallineamento tra domanda e offerta, la fuga dei giovani all’estero e la necessità di conciliare flessibilità e tutele, le Agenzie per il Lavoro si confermano attori chiave per lo sviluppo occupazionale del Paese.

In questa intervista, Agostino Di Maio, direttore generale di Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, traccia un quadro della somministrazione in Italia. Illustrando le opportunità concrete offerte dalle Agenzie, il valore aggiunto delle nuove tutele introdotte dal rinnovo contrattuale e l’impegno costante per un modello di occupazione sostenibile, innovativo e centrato sulla persona.

Il tema della precarietà e delle scarse tutele è spesso al centro del dibattito. In che modo le Agenzie per il Lavoro rispondono a questa sfida? Vi risultano ancora pregiudizi che portano a confondere precarietà con flessibilità?

Le Agenzie per il Lavoro rappresentano oggi uno strumento essenziale per favorire l’occupazione in modo regolato, tutelato e coerente con le esigenze del mercato del lavoro. Flessibilità non è sinonimo di precarietà: ricordo che i lavoratori in somministrazione hanno per legge la stessa retribuzione e gli stessi diritti tipici del lavoro dipendente. Oltre a una serie di tutele aggiuntive. È importante ribadire che la flessibilità è una delle principali qualità delle Agenzie, sia per le imprese sia per i lavoratori.

Se le possibilità si riducono in un’azienda e aumentano in un’altra è infatti primario interesse delle Agenzie portare le persone al lavoro. La flessibilità ben gestita e contrattualmente garantita, come nel caso della somministrazione, rappresenta dunque una risposta moderna alle dinamiche del mercato. Assicurando alle imprese competitività e ai lavoratori di entrare o rientrare nel circuito occupazionale con maggiori garanzie e prospettive. Il nostro impegno è quello di continuare a promuovere un modello di flessibilità “buona”, che metta al centro la persona e che valorizzi l’incontro tra domanda e offerta in modo etico, trasparente e sostenibile.

E poi se parliamo di lavoro stabile va evidenziato che le oltre 15mila persone alle dirette dipendenze delle Agenzie sono assunte stabilmente, che un lavoratore in somministrazione su tre ha un contratto a tempo indeterminato, che chi entra con le Agenzie nel mondo del lavoro accede prima a un contratto stabile. E che a distanza di anni risulta ancora occupato stabilmente più spesso anche rispetto a chi è stato assunto direttamente dalle aziende.

Molti contratti collettivi in scadenza in questi mesi sono in fase di rinnovo. Per la somministrazione avete raggiunto a febbraio la firma dell’Ipotesi di Accordo di rinnovo. Cosa cambierà per i lavoratori somministrati?

La firma dell’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del Ccnl della somministrazione rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare ulteriormente il valore di questa forma contrattuale. A beneficio delle persone e del sistema produttivo nel suo complesso. Con il nuovo accordo, frutto del confronto costruttivo tra le Parti Sociali, si rafforzano le tutele per i lavoratori con un’attenzione particolare all’occupabilità di candidati e somministrati, grazie a una formazione specifica e su misura.

Tra le principali novità il rafforzamento del welfare di settore, per migliorare il benessere dei dipendenti e potenziare le politiche di fidelizzazione. Con il rinnovo si prevede anche di razionalizzare il dialogo tra Assolavoro e le rappresentanze sindacali, migliorando ulteriormente la qualità delle relazioni industriali. E questo è un aspetto particolarmente rilevante vista la capillarità della somministrazione nei vari settori e sul territorio.

Si sente sempre più spesso parlare di disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Come stanno rispondendo le Agenzie per trovare lavoratori e colmare la mancanza di competenze?

Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è una delle principali sfide che il mercato del lavoro italiano si trova oggi ad affrontare. Una sfida che vale 44 miliardi di euro, ovvero 2,5 punti percentuali del nostro Pil. Le competenze richieste cambiano con estrema velocità e le Agenzie per il Lavoro sono un partner strategico per le imprese aiutandole a individuare le professionalità ricercate. È opportuno sottolineare che attualmente rivestono un ruolo fondamentale le soft skill, ossia le competenze relazionali, assieme a quelle tecniche. E che di fronte alla penuria di professionalità, alte, medie e operative, la tendenza da parte delle aziende è sempre più di frequente quella di fidelizzare i propri collaboratori.

In questo contesto le Agenzie non si limitano a intermediare lavoro. Sono veri e propri attori delle politiche attive, in grado di mappare i fabbisogni professionali in tempo reale e di progettare percorsi formativi su misura, mirati ai settori dove la domanda è più forte. E, anche attraverso processi di riqualificazione e upskilling dei candidati riducono i tempi di inserimento lavorativo e garantiscono un migliore matching tra profilo e posizione, aumentando la qualità e la stabilità dell’occupazione.

Qual è il ruolo delle Agenzie nel promuovere un lavoro tutelato?

Le Agenzie per il Lavoro si pongono da sempre in una funzione di “servizio” per accompagnare le persone al lavoro in percorsi di tutela e diritti. Per garantire alle aziende la giusta flessibilità e per contribuire per la propria parte a migliorare la competitività del Sistema Paese. L’obiettivo di fondo resta quello di distinguere sempre più nettamente il lavoro con i diritti, come è quello dipendente, in via diretta o in somministrazione, dal lavoro sotto tutelato e precario. Che implica l’utilizzo disinvolto di altri contratti o la violazione delle norme.

Le Agenzie per il Lavoro si assumono questa responsabilità con professionalità e impegno quotidiano. Contribuendo a diffondere una cultura della legalità e a costruire percorsi di inserimento dignitosi, qualificati e sostenibili per migliaia di persone ogni anno. A conferma del ruolo delle Agenzie come agenti di legalità, nel 2024 Assolavoro ha rinnovato un Protocollo d’Intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per collaborare alla lotta contro le forme di lavoro irregolare.

Giovani e lavoro: in dieci anni oltre 450mila giovani si sono trasferiti all’estero. Come contrastare il fenomeno e trattenere invece i talenti?

La fuga dei giovani all’estero è un segnale allarmante di un sistema che troppo spesso non riesce ancora a valorizzare adeguatamente le competenze e a stimolare al meglio le nuove generazioni. Contrastare questo fenomeno significa agire su più fronti. Creare opportunità di lavoro qualificato, favorire percorsi di crescita professionale, garantire condizioni di impiego dignitose e prospettive concrete di stabilizzazione.

Le Agenzie rivestono un ruolo cruciale in questa sfida: d’altronde, la somministrazione anche nel 2024 si è confermata come contratto a vocazione giovanile. Oltre il 53% dei lavoratori occupati con contratto di somministrazione è under 35. A dimostrazione del fatto che le Agenzie rappresentano per molti giovani una porta d’ingresso qualificata e tutelata nel mercato del lavoro, spesso anche in settori ad alto contenuto tecnico o innovativo.

Inoltre, i giovani che entrano nel mondo del lavoro con un contratto tramite Agenzia accedono prima a un contratto a tempo indeterminato. E, in caso di contratto a termine, vengono ricollocati più rapidamente anche rispetto a chi lavora direttamente presso l’azienda. Sarà comunque fondamentale un impegno più ampio e condiviso tra istituzioni, imprese e sistema formativo, che possa offrire reali possibilità di realizzazione ai giovani che sono il futuro del nostro Paese.

Dai dati più recenti, il tasso di occupazione in Italia su base mensile è salito al 63%, mentre la disoccupazione è scesa ai minimi dal 2007. Anche la somministrazione segue questa tendenza del mercato del lavoro?

Al di là dei risultati positivi che il mercato del lavoro italiano sta registrando, l’Italia copre ancora una posizione bassa in termini di occupazione rispetto agli altri Paesi UE. Anche per questo, riguardo alle previsioni per il 2025, il nostro Osservatorio Datalab restituisce un quadro di incertezza e bassa crescita per il mercato del lavoro italiano in generale. E anche la somministrazione subisce questo trend, registrando nel 2024 un lieve calo della componente dei contratti a termine ma un incremento dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Che hanno raggiunto a dicembre oltre 152mila unità, segnando un picco storico del +5,9% rispetto allo stesso mese dell’anno prima.

Va sottolineato, inoltre, che la crescita della somministrazione non si limita ai contratti, ma si accompagna a un aumento del monte retributivo, che a gennaio era pari all’8,5% sull’anno precedente. Ciò evidenzia la notevole capacità delle Agenzie di selezionare profili a sempre più elevata qualifica. Il sistema Agenzie, anche con i suoi strumenti di formazione e welfare, è oggi una leva fondamentale per sostenere la crescita occupazionale. Aderendo ai reali fabbisogni del tessuto produttivo.

Studi recenti restituiscono una fotografia del lavoratore italiano medio stressato o in burnout. Le Agenzie per il Lavoro sono attente al bilanciamento vita-lavoro?

Le Agenzie sono sempre più consapevoli dell’importanza del benessere psicofisico dei lavoratori. A anche del ruolo centrale che il bilanciamento tra vita privata e lavoro gioca nella qualità dell’occupazione. Non si può parlare di lavoro dignitoso se non si tiene conto delle condizioni in cui viene svolto, del clima organizzativo e della sostenibilità dei carichi lavorativi. Attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla bilateralità, come le misure promosse dal Fondo Ebitemp, i lavoratori somministrati possono accedere a una rete di welfare integrativo che va ben oltre le tutele ordinarie.

Parliamo di contributi per la genitorialità, il supporto psicologico, la flessibilità oraria nei casi previsti. E servizi di assistenza alla persona che rappresentano un aiuto concreto per conciliare lavoro e vita familiare. Inoltre, le Agenzie svolgono un ruolo di filtro e mediazione tra lavoratore e azienda utilizzatrice, monitorando la qualità delle condizioni di impiego e intervenendo in caso di situazioni critiche. Questa funzione di accompagnamento e ascolto è particolarmente importante in un contesto dove cresce il rischio di stress lavoro correlato e dove la soddisfazione personale è sempre più determinante per la produttività e la permanenza nelle organizzazioni.

L’Intelligenza Artificiale può essere un valido alleato di aziende e lavoratori per una maggiore sicurezza e una prevenzione degli incidenti più efficace?

L’Intelligenza Artificiale rappresenta sicuramente una leva innovativa e strategica per le imprese. Anche per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e rafforzare le attività di prevenzione. Anche il nostro settore guarda con grande attenzione a queste tecnologie, consapevoli che la digitalizzazione, se guidata in modo responsabile, può contribuire a creare ambienti più sicuri e monitorati nella gestione del rischio.

L’AI consente oggi di analizzare in tempo reale grandi volumi di dati relativi a comportamenti, condizioni ambientali e dinamiche operative, permettendo di anticipare situazioni potenzialmente pericolose e di intervenire tempestivamente. D’altro canto, come emerge anche dai dati dell’Osservatorio Datalab, tra le professioni che subiranno maggiormente l’influenza dell’IA ci saranno proprio gli addetti alla prevenzione.

Certo è che senza una formazione adeguata non c’è Intelligenza Artificiale che tenga: per questo il sistema di formazione delle Agenzie ha adeguato la propria offerta formativa potenziando i percorsi che forniscono competenze digitali. Sistema che solo nel 2024 ha erogato 3 milioni e 75mila ore di corsi, formando 400mila corsisti.

Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro, associazione che riunisce le agenzie per il lavoroChi è Agostino Di Maio

Classe 1964, coniugato con un figlio, Agostino Di Maio è direttore generale di Assolavoro, Associazione Nazionale delle Agenzie per il lavoro che rappresenta l’85% del settore, sin dal 2007. Dal 2004 al 2007 ha ricoperto l’incarico di Director Human Resources Management di Alitalia Airport, e dal 1998 al 2004 è stato Alitalia Director Labour Laws, Collective Contracts and Costs. É autore di diverse pubblicazioni sulle tematiche del lavoro, tra le quali “Venti anni e un giorno di riforme del lavoro” scritto a quattro mani con il giornalista Angelo Raffaele Marmo. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di Ebitemp, l’Ente Bilaterale Nazionale per il Lavoro Temporaneo, e dal 2021 è membro dell’Executive Committee (ExCo) della World Employment Confederation Europe, la Confederazione Europea delle Agenzie per il Lavoro. Dal 2025 è nel Consiglio di Amministrazione di Med-Or Italian Foundation.

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