Come la tecnologia sta riscrivendo le regole del recruiting

Frida Mura, Head of Sales HR Solution di Archiva Group, analizza le principali sfide che le aziende devono affrontare nella selezione e gestione del personale: attrattività, evoluzione delle competenze, onboarding

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Il mercato del lavoro è profondamente cambiato e con esso le modalità e le tecnologie per il recruiting e la gestione HR

Il mercato del lavoro è profondamente cambiato e con esso le modalità e le tecnologie per il recruiting e la gestione HR.

Le aziende si trovano a operare in un contesto sempre più dinamico e competitivo, dove attrarre e selezionare talenti richiede strategie nuove, strumenti evoluti e un approccio più flessibile. Il recruiting, da funzione operativa, è diventato leva strategica per il posizionamento e la crescita delle organizzazioni.

Tecnologie e opportunità per il recruiting moderno

In questo scenario, la tecnologia – in particolare l’intelligenza artificiale – si sta rivelando una risorsa chiave per trasformare le criticità in occasioni di evoluzione. Ma quali sono, le sfide più rilevanti che le aziende si trovano ad affrontare nel recruiting? Possiamo identificarne almeno tre, particolarmente impattanti, che la tecnologia aiuta a gestire.

Attrattività: l’offerta economica non basta

Oggi i candidati non scelgono solo in base a stipendio e ruolo, ma valutano l’insieme dell’esperienza offerta dall’azienda. Brand reputation, valori, welfare, flessibilità e attenzione all’equilibrio vita-lavoro sono elementi determinanti. In un panorama in cui la concorrenza per i talenti è altissima, la capacità di presentarsi in modo chiaro ed efficace è essenziale. Attraverso le soluzioni digitali è possibile semplificare i primi contatti con i candidati, rendendo l’interazione più immediata. Interviste asincrone, compilazione smart dei dati, comunicazione rapida: tutto contribuisce a migliorare l’esperienza percepita e a rafforzare l’immagine dell’azienda.

Competenze: migliorare screening e comprendere esigenze

Molte aziende faticano a trovare candidati con skill aggiornate. Soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico o legati a intelligenza artificiale generativa, data governance o sostenibilità. A ciò si aggiunge la difficoltà nel valutare con precisione le competenze trasversali. Gli strumenti basati su algoritmi di intelligenza artificiale consentono di analizzare i profili dei candidati in modo più oggettivo e rapido, restituendo una mappatura delle competenze accurata. Questo permette non solo di velocizzare lo screening, ma anche di identificare profili in linea con le esigenze reali.

Onboarding: deve essere veloce e coerente

Inserire una nuova risorsa oggi significa renderla produttiva in tempi brevi. Integrandola efficacemente in un’organizzazione che, spesso, ha già subito trasformazioni. Attraverso piattaforme di gestione dei workflow HR è possibile seguire l’intero processo di selezione e inserimento, dalla candidatura alla firma del contratto, in modo digitalizzato e collaborativo. Questo consente di coordinare tutti gli attori coinvolti, mantenere coerenza nei messaggi, automatizzare i passaggi amministrativi e garantire un onboarding più fluido, anche in contesti distribuiti o ibridi.

HR e recruiting più umani con la giusta tecnologia

L’obiettivo non è sostituire il contributo umano, ma liberarlo. Automatizzare le attività ripetitive permette ai team HR di concentrarsi su ciò che davvero genera valore: l’analisi dei bisogni, la valorizzazione delle soft skill, la costruzione di percorsi di crescita e inclusione. In altre parole, la tecnologia ci permette di rendere l’HR più strategico, umano ed efficace. Per affrontare le nuove sfide del recruiting non basta innovare gli strumenti: è necessario ripensare l’intero approccio. Facendo della digitalizzazione un mezzo per ascoltare meglio, comprendere di più e scegliere con maggiore consapevolezza.

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