Lavorare nella sanità animale? La crescita del tecnico veterinario

Nata negli Usa e diffusa rapidamente nei paesi anglosassoni e nordici, la professione del tecnico veterinario è stata riconosciuta ufficialmente in Italia solo di recente, ma è una risorsa strategica per la qualità e l'efficienza dei servizi offerti dalle cliniche

0
380
figura del tecnico veterinario al centro di una rivoluzione professionale

Sanità animale, servizi veterinari e figura del tecnico veterinario al centro di una rivoluzione professionale.

Negli ultimi decenni, l’integrazione degli animali domestici nel nucleo familiare è aumentata significativamente, con un impatto diretto sull’importanza attribuita alla loro salute e al loro benessere. Questa crescente considerazione si traduce in una maggiore richiesta di servizi veterinari di qualità e cure specialistiche.

Secondo un’indagine condotta da UnionCamere e InfoCamere, negli ultimi cinque anni il numero di imprese che operano nei servizi di cura per animali è cresciuto del 32%, con quasi 1.400 nuove attività. Anche i servizi veterinari registrano un aumento del 39,4%.

Guardando al decennio 2014-2024, il settore è rimasto stabile (+0,05% la variazione delle imprese), dimostrando una notevole capacità di adattamento alle trasformazioni della crisi finanziaria e della pandemia. In dieci anni le imprese dei servizi di sanità animale sono quasi raddoppiate, al +90,1%.

Chi è il tecnico veterinario

In questa panoramica si inserisce la figura del tecnico veterinario. Nata in Usa e diffusasi rapidamente nei paesi anglosassoni, come l’Inghilterra, e nei paesi nordici, la professione del tecnico veterinario è stata riconosciuta ufficialmente in Italia solo di recente. Questo riconoscimento è avvenuto grazie alla Norma UNI 11874 del dicembre 2022, ratificata il 30 aprile 2025, dopo l’approvazione della Commissione Centrale Tecnica dell’UNI. La norma ne definisce chiaramente i requisiti in termini di conoscenze, abilità e competenze.

L’introduzione di questa norma ha dato un impulso significativo alla definizione della professione del tecnico veterinario. Evidenziando, da un lato, un crescente interesse per la chiarificazione di un ruolo in costante evoluzione. Dall’altro, la mancanza di elementi cruciali per una sua istituzionalizzazione, come un ordine professionale dedicato e una formazione standardizzata”, precisa Francesco Albano, responsabile Formazione & Innovazione di Abivet.

Azienda che dal 2000, Abivet eroga l’unico corso in Italia per tecnico veterinario accreditato Acovene e riconosciuto dall’Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). Il percorso comprende la certificazione delle competenze e della formazione da parte di Cepas Bureau Veritas.

Qual è il suo ruolo in clinica

Il ruolo del tecnico veterinario ha subito una notevole evoluzione nel corso degli anni. Inizialmente sottovalutata, questa figura è oggi riconosciuta dai medici veterinari come fondamentale e insostituibile per il buon funzionamento di qualsiasi struttura veterinaria, sul lato medico e organizzativo.

Il tecnico veterinario è il perno centrale del team sanitario, affiancando il medico in un’ampia gamma di attività. Le sue mansioni spaziano dall’assistenza clinica diretta (es. gestione del triage e supporto in sala visite e chirurgica) alla diagnostica di laboratorio. Dal coordinamento della clinica alla gestione delle relazioni con i clienti, fino alla parte amministrativa. In sintesi, il tecnico veterinario è una risorsa preziosa che contribuisce a migliorare la qualità delle cure offerte e l’efficienza della struttura.

Formazione e prospettive per una carriera in Italia

Il percorso per diventare tecnico veterinario in Italia prevede un biennio di studi intensivo: 500 ore di teoria e 800 ore di pratica con tirocinio obbligatorio. Al termine, gli studenti devono superare un esame finale che comprende prove sia teoriche che pratiche.

Per chi ha già maturato esperienza sul campo, è possibile accedere direttamente all’esame finale anche in un altro modo. Ovvero, aver svolto la professione per almeno tre anni dimostrabile con una certificazione (es. contratto di lavoro). Il piano di studi del tecnico veterinario è piuttosto ampio e copre diverse discipline fondamentali. Tra cui biologia, chimica, zootecnia, infermieristica veterinaria di base e anatomia animale.

Nonostante la preparazione richiesta, la professione di tecnico veterinario non è ancora ufficialmente regolamentata in Italia. Attualmente, non esiste un albo o un registro professionale dedicato. Il che significa che, di fatto, chiunque può svolgere questo lavoro. Tuttavia, Atav (Associazione Tecnici Veterinari Ausiliari) si sta impegnando attivamente per colmare questa lacuna. Lavorando alla creazione di un registro ufficiale che possa finalmente dare alla professione il riconoscimento e la tutela che merita.

Il percorso formativo è aperto a tutti, senza limiti di età o esperienze pregresse. Anzi, stiamo riscontrando un’elevata richiesta anche da parte di professionisti e lavoratori già affermati, che hanno scelto di cambiare radicalmente il proprio percorso di carriera. A tutti coloro che desiderano intraprendere questa strada, il mio consiglio è uno solo: ascoltate la vostra passione. Questo è un lavoro che la richiede profondamente, così come sono fondamentali empatia e forza d’animo. Come in ogni professione dedicata alla vita e al benessere, sia esso di un essere umano o di un animale, le sfide da affrontare sono numerose e spesso di forte impatto emotivo”, conclude Albano.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here