Capitale umano, il cuore del cambiamento

Nicolò Borghetti, HR Specialist di Cosmei, racconta come l’azienda italiana attiva nella cosmetica sta trasformando la gestione del capitale umano in leva di innovazione, benessere e cultura condivisa, tra flessibilità, formazione e inclusione

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Nicolò Borghetti, HR Specialist di Cosmei, racconta come l’azienda del settore cosmetico sta trasformando la gestione del capitale umano

di Laura Reggiani |

In un’epoca in cui il benessere dei dipendenti e la valorizzazione del talento sono sempre più al centro delle strategie aziendali, le risorse umane giocano un ruolo cruciale nell’equilibrio tra performance e sostenibilità interna.

Lo sa bene Nicolò Borghetti, HR Specialist di Cosmei, realtà italiana attiva nel settore della cosmetica, specializzata nella produzione e nello sviluppo di soluzioni innovative per il “beauty care”. Con una forte attenzione a qualità dei processi e responsabilità sociale, Cosmei si distingue anche per una cultura aziendale che punta sul coinvolgimento delle persone e sulla crescita professionale. Lo abbiamo incontrato per capire come l’azienda interpreta il concetto di capitale umano, quali strumenti mette in campo per supportare i propri collaboratori e in che modo sta costruendo un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, dinamico e orientato al futuro.

Cosa pensa del ruolo delle risorse umane? Possiamo parlare di una trasformazione che dal fronte amministrativo spinge verso l’attività strategica di coordinatore e abilitatore del cambiamento?

Il ruolo delle risorse umane ha subito una profonda trasformazione, riflettendo i cambiamenti strutturali del mercato del lavoro e le nuove esigenze delle organizzazioni. Se in passato l’HR manager era percepito principalmente come una funzione amministrativa e di controllo, oggi si configura sempre più come un partner strategico. Orientato a generare valore attraverso le persone. Non si tratta più soltanto di gestire il “costo del personale”, ma di abilitare contesti nei quali i talenti possano esprimere appieno il proprio potenziale.

Le risorse umane diventano un punto di snodo cruciale tra obiettivi di business e benessere individuale. Promuovendo una cultura aziendale che favorisca l’engagement, la crescita professionale e un sano equilibrio tra vita privata e lavorativa. In questo scenario, il ruolo dell’HR manager è quello di facilitatore del cambiamento: interpreta i segnali dell’organizzazione, anticipa i bisogni, e crea le condizioni affinché ogni funzione possa operare in modo più efficace. In un ambiente capace di trattenere e valorizzare le persone migliori.

Quali sono le principali sfide che affronta nella gestione delle risorse umane all’interno di Cosmei?

Le sfide sono molteplici e aumentano con l’aumentare della complessità del contesto. Il settore cosmetico, in particolare, è estremamente dinamico e soggetto a rapidi cambiamenti, e questo rende ancora più evidente quanto, per un’azienda come Cosmei, sia fondamentale affrontare ogni giorno nuove sfide con lucidità e visione.

Una delle principali riguarda la motivazione delle persone. In un ambiente dove innovazione e creatività sono all’ordine del giorno, mantenere alta la concentrazione e l’entusiasmo è essenziale. Per questo, lavoriamo per offrire stimoli continui e creare un contesto in cui il confronto, l’apprendimento e la crescita personale siano parte integrante della quotidianità. Non si tratta solo di “tenere alta l’attenzione”, ma di far sentire ogni persona parte di un progetto comune, valorizzata e coinvolta. Ed è proprio questo che fa la differenza nei risultati.

Come definirebbe la cultura aziendale di Cosmei e quale ruolo ha l’HR nel promuoverla?

La cultura aziendale di Cosmei nasce dall’equilibrio tra spinta all’innovazione e attenzione alle persone. È una combinazione viva di elementi che ci rappresentano profondamente: rapidità e creatività, ma anche spirito di squadra, ascolto e rispetto. Valori che convivono e si rafforzano a vicenda, dando forma a un ambiente dove si lavora con serietà, ma senza rinunciare alla leggerezza e alla collaborazione.

Il ruolo del responsabile HR è centrale nel mantenere viva questa cultura. La promuoviamo in ogni occasione: durante i colloqui, nei momenti di onboarding, nelle conversazioni informali, nei feedback e anche in una semplice pausa caffè. La cultura non si costruisce con un evento all’anno: si coltiva ogni giorno, con coerenza e presenza. È questa attenzione quotidiana che la rende autentica, riconoscibile e soprattutto condivisa.

Quali sono le politiche o le iniziative più significative che Cosmei ha implementato per il benessere e il supporto dei dipendenti?

Le iniziative per il benessere delle persone in Cosmei nascono da esigenze reali, raccolte direttamente dal confronto quotidiano con i dipendenti. L’obiettivo è intervenire in modo concreto, offrendo strumenti e soluzioni che rendano il lavoro più sostenibile e flessibile. Tra le azioni più significative, c’è l’introduzione di una maggiore libertà nella gestione dell’orario. Ciascuno può scegliere la fascia di ingresso e la durata della pausa pranzo, adattandole alle proprie esigenze personali e familiari.

Parallelamente, è in corso lo sviluppo di un progetto volto a ridurre progressivamente l’orario settimanale. Superando il modello tradizionale delle 40 ore, in linea con una visione più moderna del lavoro. In controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in molte aziende, quest’anno è partita anche una fase di test di Smart Working. I primi risultati sono positivi e stiamo valutando come rendere questa modalità una parte stabile della nostra organizzazione. È un percorso ancora in evoluzione, ma siamo convinti che solo attraverso l’ascolto attivo e risposte concrete ai bisogni delle persone si possa costruire un ambiente di lavoro solido, umano e capace di innovare.

In che modo Cosmei investe nella formazione e nello sviluppo delle competenze del proprio capitale umano?

In Cosmei crediamo che la crescita delle persone passi prima di tutto dallo sviluppo delle loro competenze. Per questo investiamo nella formazione su due livelli. Da un lato proponiamo percorsi formativi mirati, utili a colmare eventuali gap o introdurre nuove skill in base all’evoluzione dei ruoli. Dall’altro valorizziamo moltissimo la formazione in affiancamento. Ogni nuovo inserimento viene seguito da una figura dedicata che accompagna la persona nel percorso di apprendimento pratico, facilitando l’integrazione nel team e accelerando la curva di autonomia.

Lo stesso approccio viene applicato anche nei casi in cui un dipendente già in forza cambi mansione o assuma nuove responsabilità. In questi casi attiviamo un affiancamento con un tutor interno o, in assenza di persone all’interno della società con le competenze richieste, ci rivolgiamo a consulenti esterni, che hanno il compito di trasferire informazioni, strumenti operativi e buone pratiche. Assicurandosi che la transizione sia fluida ed efficace. È un metodo semplice ma strutturato, che ci permette di accompagnare ogni fase di crescita professionale con attenzione, concretezza e coerenza con la cultura aziendale.

Come vengono gestiti i percorsi di crescita all’interno dell’azienda? Esistono programmi strutturati di carriera?

In Cosmei non esiste un programma strutturato e standardizzato di carriera, e questo, per come siamo organizzati oggi, rappresenta un vantaggio. Le dimensioni attuali e una struttura poco verticale ci permettono infatti di adottare un approccio più flessibile, personalizzato e centrato sulla persona. L’unico percorso formalizzato è quello di onboarding. Perché riteniamo che i primi mesi siano fondamentali per concludere al meglio il processo di inserimento e dare concretezza alla scelta fatta in fase di selezione.

Una volta integrata, ogni risorsa viene accompagnata in un percorso di crescita che non è predefinito ma costruito su misura. Tenendo conto delle inclinazioni personali, delle ambizioni e delle competenze emergenti. Crediamo molto nel valore dell’ascolto. Capire in che direzione un collaboratore vuole andare ci permette di valorizzare al meglio la persona, di affidarle responsabilità coerenti e di farla crescere in una direzione che sia sostenibile per l’azienda, ma anche soddisfacente per la persona stessa. Una risorsa ascoltata, motivata e coinvolta è, prima di tutto, una risorsa che resta. E che contribuisce davvero ai risultati ella crescita.

Come vengono gestite l’inclusione e la diversità in azienda? Esistono politiche specifiche?

In Cosmei non esistono barriere né preconcetti. Ogni persona viene valutata per ciò che è, non per ciò che rappresenta. Non abbiamo una policy formale sull’inclusione e la diversità, ma la nostra cultura aziendale si fonda su un principio molto semplice: dare valore al potenziale, al comportamento e all’allineamento con i nostri valori. Nel processo di selezione, ad esempio, grande attenzione è dedicata alle soft skill.

Cerchiamo persone capaci di integrarsi nel nostro contesto, di lavorare con apertura, rispetto e spirito costruttivo. Le competenze tecniche possono essere acquisite con il tempo. L’attitudine, invece, è ciò che fa la differenza sin dal primo giorno. Questo approccio ci consente di costruire gruppi di lavoro eterogenei, equilibrati e soprattutto autentici. Dove ognuno può portare il proprio contributo senza doversi adeguare a un modello prestabilito.

Per concludere, quali sono le prossime sfide che dovrà affrontare il mondo delle risorse umane?

In un mondo del lavoro sempre più fluido, interconnesso e guidato dalla tecnologia, il ruolo di chi guida le risorse umane sarà quello di presidiare un punto di equilibrio delicato ma fondamentale: quello tra innovazione e tutela. L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, l’automazione e la digitalizzazione stanno modificando le competenze richieste. La natura delle mansioni e le aspettative delle persone nei confronti dell’ambiente lavorativo. In questo contesto, l’HR manager non potrà limitarsi a un ruolo di supporto operativo. Sarà chiamato a guidare un cambiamento culturale profondo, anticipando i bisogni emergenti e accompagnando le persone nel ripensamento dei propri percorsi professionali.

La transizione verso nuove forme di lavoro, più flessibili, ibride, tecnologiche, offrirà opportunità importanti, ma porterà con sé anche il rischio di nuove fragilità. Ecco perché, accanto alla spinta verso l’innovazione, la nostra funzione dovrà continuare a presidiare pilastri fondamentali: l’equità retributiva, la sicurezza e la stabilità del lavoro, la tutela dei diritti individuali e collettivi. Non basterà essere promotori del cambiamento: sarà necessario essere garanti della qualità del lavoro, in tutte le sue dimensioni.

La sfida sarà duplice e complessa: sostenere la trasformazione, senza rinunciare al valore umano. In sintesi, proteggere le persone, mentre si costruisce il futuro. In questo spazio di responsabilità e possibilità, l’HR potrà esprimere al meglio la propria natura strategica. Diventando non solo facilitatore del progresso, ma custode del senso del lavoro. Perché il futuro del lavoro non dipenderà solo dalle tecnologie che adotteremo, ma da come sceglieremo di metterle al servizio delle persone. Con responsabilità, visione e impegno quotidiano volto a costruire contesti professionali più equi, sicuri e sostenibili.

Nicolò Borghetti, HR Specialist di CosmeiChi è Nicolò Borghetti

Classe 1991, originario di Crema, Nicolò Borghetti ha alle spalle un percorso di studi tecnico-economico: diploma al liceo scientifico tecnologico e laurea in economia e commercio estero presso l’Università degli Studi di Bergamo. Dopo un primo passo in una società interinale, approda al mondo della cosmetica, dove ricopre il ruolo di HR Manager, con un approccio pragmatico, diretto e orientato all’ascolto. Nel 2024 entra in Cosmei, portando con sé una visione delle risorse umane che unisce attenzione alle persone e concretezza organizzativa. Fuori dall’ufficio, coltiva una grande passione per la musica dal vivo, i romanzi storici e lo sport, da spettatore convinto.

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