10 anni di “Conoscenza”

Dalla semplificazione dell’accesso ai fondi alla promozione di competenze digitali, Stem e trasversali, Fondo Conoscenza festeggia un decennio di impegno a fianco di imprese e lavoratori. Il XXIV Rapporto sulla Formazione Continua di Inapp certifica per l’anno 2023 una crescita delle imprese aderenti del 37%, dati che confermano l’attenzione costante del Fondo al mondo della formazione continua

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Il convegno “Formazione e Politiche Attive tra continuità e innovazione” ha celebrato i 10 anni di Fondo Conoscenza

di Laura Reggiani | “La formazione continua è la chiave che apre alle imprese strade e prospettive per costruire valore e progresso sostenibile, superando retaggi culturali e vincoli obsoleti”: con queste parole il presidente Concetto Parisi ha aperto il convegno “Formazione e Politiche Attive tra continuità e innovazione”, il 20 marzo a Roma per il decennale di Fondo Conoscenza.

Dieci anni fa, Fondo Conoscenza ha intrapreso il suo cammino con un’idea chiara: facilitare il ricorso a una formazione di qualità. L’attenzione alle imprese aderenti, dalle micro alle grandi organizzazioni, è una priorità che si è cristallizzata nel tempo. E strutturata attraverso misure di finanziamento in linea con le dinamiche socioeconomiche, procedure semplificate e un’assistenza qualificata a imprese e operatori, per assicurare rapidità di risposta e qualità delle relazioni.

Fondo Conoscenza, formazione che guarda ai risultati

Non è mancato in occasione del convegno il sostegno di autorità, associazioni, enti di formazione e addetti ai lavori. “Evitiamo di destinare risorse a una formazione che non crea risultati” ha affermato il sottosegretario al Ministero del Lavoro e Politiche sociali, Claudio Durigon, intervenuto al dibattito per ribadire l’importanza di preservare il dialogo e la collaborazione tra la politica e gli operatori.

Dialogo attraverso cui Fondo Conoscenza ha potuto contribuire attivamente al perfezionamento di alcune delle disposizioni originariamente previste dall’Avviso Fondo Nuove Competenze 3 – Competenze per le innovazioni. Grazie a questo lavoro congiunto, dei correttivi puntuali hanno evitato l’esclusione dalla misura di alcune categorie di imprese, garantendo un accesso più equo ed efficace alle risorse disponibili.

Il decennale di Fondo Conoscenza non è stato solo un momento di bilancio, ma ha rappresentato un’opportunità per condividere la posizione centrale della formazione continua nella crescita del Paese. Intelligenza artificiale, digitalizzazione, sostenibilità ambientale, inclusione e parità di genere. Sono solo alcune delle grandi sfide con cui oggi si confrontano le imprese italiane.

Investire nella formazione significa recuperare il divario che separa l’Italia da altri Paesi in Europa. Mentre si parla di quadri comuni agli Stati membri per la definizione e misurazione delle competenze, in Italia solo il 46% della popolazione possiede skill digitali adeguate, contro il 57% europeo.

decennale di fondo conoscenza a roma
Da sinistra in alto: Raffaele Modica, Rosario De Luca, Angelo Raffaele Margiotta, Lucia Albano, Annamaria Furlan e Carmelo Satta in occasione del convegno organizzato per il decennale di Fondo Conoscenza

Sostenere l’occupazione

“Uno dei target di questo governo” è intervenuta l’onorevole Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze “è sostenere l’occupazione in generale e quella femminile in particolare. La formazione nelle discipline Stem così come in materia finanziaria ed economica può certamente favorire anche l’emancipazione femminile. E, di conseguenza, una maggiore libertà di azione e scelta per le donne”.

“Il problema non è limitato unicamente a quando una persona non possiede un’occupazione”, ha continuato la senatrice Annamaria Furlan, “ma, riprendendo il pensiero di Biagi, il problema vero è quando la persona non risulta occupabile, non più interessante per il mercato del lavoro”. Per l’onorevole Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro “la formazione si collega saldamente al tema dei salari, perché leva per la produttività delle imprese”.

Guardando ai più giovani, l’onorevole Cateno De Luca, sindaco di Taormina e ideatore di Fondo Conoscenza, sostiene l’importanza di un cambio di passo: “Cominciamo a introdurre gli adolescenti alla cultura del lavoro, insegnando un mestiere spendibile già dai 16 anni”. Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha introdotto nel dibattito il tema dell’AI che oggi determina l’evoluzione di alcune professioni. “Solo la buona formazione può accompagnarci nella prossima versione del mercato del lavoro”.

Tra fabbisogno e prevenzione

In questo contesto, il contributo di Silvia Ciucciovino, professoressa ordinaria di Diritto del Lavoro all’Università Roma Tre, ha messo in luce la straordinaria opportunità in mano ai Fondi Interprofessionali. Ovvero, quella di raccogliere il fabbisogno autentico delle imprese in termini di figure professionali. Un patrimonio strategico da condividere e rendere pubblico, per meglio orientare la costruzione dei percorsi di formazione continua da riprogettare in termini di competenze in uscita piuttosto che di impegno temporale.

Formare significa anche proteggere. Maria Pia Diodati della Direzione Centrale Vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha affermato che circa il 30% delle irregolarità riscontrate dall’INL riguarda la formazione obbligatoria. Un dato che fa da specchio al modello delineato dal datore di lavoro. È anche per questo che, secondo Ester Rotoli, responsabile della Direzione Centrale Prevenzione di Inail, il nuovo accordo Stato-Regioni può determinare il rafforzamento della cultura della prevenzione, con l’introduzione della formazione obbligatoria anche per l’imprenditore.

Un fondo che cerca il confronto

Con più di 41.700 aziende aderenti, oltre 160mila ore di formazione erogate a vantaggio di oltre 61mila lavoratori e lavoratrici, Fondo Conoscenza supporta da un decennio imprenditori e responsabili delle risorse umane nella realizzazione di percorsi formativi di valore, nella convinzione che le persone siano il vero patrimonio. Come certifica il “XXIV Rapporto sulla Formazione Continua” di Inapp, particolarmente rilevante è il dato sull’incremento delle adesioni che, mentre per i Fondi per dipendenti è stato dell’1,2% (rispetto ad ottobre 2022), per Fondo Conoscenza ha raggiunto un +37%.

Conclude Raffaele Modica, direttore di Fondo Conoscenza, “il nostro è un Fondo che vuole confrontarsi. In questi dieci anni abbiamo cambiato la percezione che aziende ed enti avevano maturato rispetto ai fondi Interprofessionali, connotati da un’eccessiva complessità. Ci lasciamo guidare dall’ascolto, dall’auto-osservazione critica e costruttiva, oltre che da una lunga esperienza nel mondo della formazione finanziata. Ringraziamo tutti coloro che, con la loro presenza e il loro impegno quotidiano, contribuiscono a mantenere alta l’attenzione sulla formazione continua, risorsa per il progresso della società e strumento per lo sviluppo, l’emancipazione e l’evoluzione di ogni lavoratore”.

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