di Virna Bottarelli |
In anticipo sulla fine dell’anno scolastico, le ApL hanno superato l’esame di maturità.
Come ha detto Francesco Baroni, presidente di Assolavoro, commentando nelle scorse settimane il rinnovo del Ccnl per i lavoratori in somministrazione, “l’Ipotesi di Accordo rappresenta una prova di maturità importante per il settore, che dimostra di saper affrontare con responsabilità e visione le sfide del mercato del lavoro, garantendocontinuità occupazionale ai lavoratori”.
L’intesa tra Assolavoro, associazione che riunisce le Agenzie per il Lavoro che producono l’85% del fatturato complessivo legato alla somministrazione e contano in tutta Italia oltre 2.500 filiali, e le organizzazioni sindacali Felsa Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp, siglata il 3 febbraio, costituirà la base del nuovo Ccnl. Che interessa oltre 500 mila lavoratori e lavoratrici impegnati mediamente ogni giorno nel nostro Paese.
Cosa cambia per la somministrazione
Il testo introduce un’attenzione particolare alla formazione professionale e allo sviluppo delle competenze. E regola l’utilizzo delle risorse del fondo Forma.Temp dedicate alla formazione, allineandosi alle recenti modifiche normative introdotte dal Collegato Lavoro (Legge 203/2024). Grazie a queste risorse, ogni anno oltre 300mila persone ricevono formazione gratuita. Un terzo di loro accede immediatamente a un’opportunità lavorativa.
Interessante è anche il potenziamento delle prestazioni sanitarie e assicurative per i lavoratori in somministrazione, che migliora il benessere dei dipendenti e aumenta le politiche di fidelizzazione. L’Accordo rafforza anche il dialogo tra Assolavoro e le rappresentanze sindacali. Un aspetto che non può più essere ignorato, considerando la diffusione capillare della somministrazione di lavoro in vari settori merceologici e la loro presenza sempre più diffusa nei territori.
Va ricordato, infine, che il Ccnl non disciplina la componente retributiva. Definita nell’ambito del Ccnl di riferimento dell’utilizzatore secondo il principio chiave della parità retributiva tra lavoratori in somministrazione e dipendenti di pari livello assunti direttamente dall’azienda. Come spiegano da Assolavoro, il rinnovo del Ccnl “rinforza e riafferma la somministrazione di lavoro come un modello di occupazione in grado di garantire flessibilità alle aziende e continuità lavorativa ai dipendenti. Confermando il ruolo della somministrazione come baluardo contro il precariato e il lavoro irregolare”.