Professioni in divisa: perché piacciono ancora?

Esercito, Carabinieri e dintorni: Skuola.net indaga i motivi per cui i giovani ancora affollano i concorsi per le divise

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Professioni in divisa: molti giovani cercano di entrare tramite concorso

Ogni anno, decine di migliaia di ragazzi partecipano ai concorsi per entrare nelle Forze Armate e di Polizia, dimostrando l’attrattività delle professioni in divisa.

Perché piacciono ancora? Lo spiega un’esperta della preparazione ai concorsi militari intervistata da Skuola.net. In particolare, da 20 anni i concorsi propedeutici alle carriere in Forze Armate (Esercito, Carabinieri, Marina Militare, Aeronautica Militare) o Forze di Polizia (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, ma anche Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco) attraggono migliaia di giovani.

Qualche esempio registrato in annate recenti:

  • 55.000 per le Accademie Militari,
  • 40.000 per la truppa, grado iniziale dell’Esercito,
  • 35.000 per diventare agenti di Polizia,
  • 15.000 per diventare commissari di Polizia.

Cosa spinge i giovani verso le professioni in divisa

Il portale Skuola.net ha individuato i motivi principali di questo slancio insieme a Rachele Tenerini. Si tratta della tutor più apprezzata alla Nissolino Corsi, la “scuola” di riferimento in Italia proprio per la preparazione per i concorsi militari

Formazione continua e crescita professionale

Le Forze Armate e le Forze di Polizia offrono formazione continua. Permettendo di acquisire competenze tecniche e pratiche in diversi ambiti: dalla sicurezza alla difesa, passando per la gestione delle emergenze, logistica, tecnologia e molto altro. Un percorso che, soprattutto, è integrato nel percorso lavorativo. Sia nella fase iniziale, prima di entrare in servizio, sia in quelle successive.

La formazione iniziale varia a seconda dei ruoli – vfi (volontari in ferma iniziale), agenti, sottufficiali, ufficiali – e permette di apprendere tutte le competenze necessarie a svolgere le professioni in divisa richieste. Per assumere ruoli tecnici o operativi, poi, si può accedere alle scuole di specializzazione. Frequentando corsi mirati per ciascun incarico specifico (es. paracadutisti, incursori, piloti, sommergibilisti,..). Poiché il personale deve essere sempre pronto a gestire nuovi scenari, ci sono anche continui corsi di aggiornamento.

La possibilità di laurearsi

Alcune carriere, come quelle da sottufficiale o ufficiale, consentono di conseguire anche una laurea di primo o secondo livello. In discipline strategiche per la sicurezza nazionale e internazionale. Tra i corsi disponibili, per esempio, Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Ingegneria, Scienze Politiche.

La formazione accademica per gli ufficiali e sottufficiali delle professioni in divisa è tra le più complete e strutturate. Combinando studi universitari di alto livello con addestramento militare avanzato. Percorsi che, inoltre, garantiscono anche competenze strategiche e gestionali, applicabili sia nel contesto militare che civile. Inoltre, alcune lauree sono riconosciute anche in ambito civile (es. medicina e chirurgia o medicina veterinaria).

Studiare e guadagnare nelle professioni in divisa

Un grande vantaggio è che la formazione, così come il vitto, l’alloggio, le tasse universitarie, il materiale didattico, le uniformi e l’equipaggiamento nei centri di istruzione, sono completamente a carico dell’amministrazione. Non solo: gli allievi percepiscono uno stipendio già dal primo anno di corso. Il che consente loro di studiare e formarsi senza il peso economico che grava su molti studenti universitari. Il trattamento economico parte da 900 – 1300 euro al mese (in base al ruolo) durante il primo anno, con un progressivo aumento in base al grado e all’anzianità.

Una carriera, mille opportunità

Le Forze Armate e di Polizia offrono un’ampia varietà di ruoli e settori in cui specializzarsi. Oltre ai reparti operativi, esistono settori come amministrazione, intelligence, comparto aeronavale, cinofilo, logistica e molto altro. Questo permette ai candidati di scegliere il percorso più adatto alle proprie inclinazioni e competenze. Avendo concrete possibilità di crescita interna e, con la giusta dose di determinazione, periodici avanzamenti di grado.

Però, non dobbiamo pensare che nelle Forze Armate e Forze di Polizia esistano solo ruoli di difesa o di sicurezza pubblica. Come in qualsiasi azienda, le amministrazioni in divisa hanno bisogno di diversi ruoli per portare a compimento tutte le attività. Come ad esempio incarichi amministrativi-contabili, informatici, infrastrutturali.

Preparazione totale, dal fisico alla mente

L’addestramento fisico e tecnico è parte integrante delle professioni in divisa. Gli appartenenti a tutti i corpi vengono formati all’utilizzo di armi, alle tecniche di difesa personale e alle operazioni sul campo. Inoltre, l’attività sportiva è promossa con numerose discipline – come atletica, nuoto, equitazione, sci, vela – praticate nei centri di istruzione e nei reparti. L’addestramento non ha solo l’obiettivo di migliorare la resistenza e la forza fisica, ma anche di sviluppare la disciplina e la resilienza mentale. Di favorire la coesione e il lavoro di squadra oltre che preparare i candidati alle condizioni operative reali.

Un “passaporto” per girare il mondo

Molti ruoli prevedono la possibilità di operare in contesti internazionali: dalle missioni di pace all’estero fino alle esercitazioni in collaborazione con altri Paesi. Avendo, perciò, l’occasione di accrescere il proprio bagaglio di conoscenze ma anche di visitare e vivere in altre nazioni. Per questi motivi, chi ha un forte spirito di avventura e un interesse a lavorare in contesti diversi potrà scegliere un ruolo che gli permetterà di viaggiare.

Senso identitario delle professioni in divisa

Molti giovani si avvicinano alle divise per via di un retaggio familiare. Altri invece vanno alla ricerca di una realtà a cui appartenere. Qualunque sia lo stimolo, però, l’esito è comune. Vestire una divisa significa far parte di una grande famiglia, con valori condivisi e un forte senso di appartenenza.

L’impegno quotidiano nella difesa e nella sicurezza del Paese porta, infatti, a provare orgoglio e soddisfazione per il proprio ruolo. Il senso di appartenenza non è solo un aspetto emozionale, ma anche un motore che alimenta il compito di proteggere la nazione. La cooperazione, la tradizione storica, la disciplina, il lavoro di squadra e la missione condivisa creano un ambiente unico che forgia una forte identità collettiva.

Stabilità e lavoro sicuro

Uno dei fattori che distingue le professioni militari da quelle civili è senza dubbio la “sicurezza” del posto di lavoro. Chi entra nelle Forze Armate o nelle Forze di Polizia può costruire una carriera solida, con un impiego a lungo termine. La sicurezza economica è garantita da contratti ben definiti e da un sistema retributivo strutturato e ben rodato. Vincere un concorso militare vuol dire assicurarsi una carriera soddisfacente a tempo indeterminato.

Meccanismi e incentivi meritocratici

Oltre a degli stipendi competitivi, chi veste una divisa può spesso contare su bonus, indennità e premi. Specialmente se si opera in contesti difficili, come nel caso delle missioni all’estero o di incarichi rischiosi. Inoltre, la formazione continua è finanziata dall’amministrazione, coprendo totalmente corsi di aggiornamento, specializzazioni e addestramenti specifici.

Una carriera che apre porte anche altrove

Tra gli aspetti personali collegati alle professioni in divisa, infine, la possibilità di costruire un’ampia rete di conoscenze nel settore della sicurezza e non solo. Questo può facilitare future opportunità lavorative, anche al termine della carriera militare. Offrendo chance di impiego in ambiti come la sicurezza privata, la gestione delle emergenze e l’intelligence.

Affrontare i concorsi “affollati”

Tutti questi motivi di attrazione, insieme, generano un’elevata partecipazione – di gran lunga superiore ai posti disponibili – ai concorsi dedicati. Di fronte a una concorrenza così imponente, chi ne ha la possibilità si rivolge alla crescente offerta di enti formativi dedicati alla preparazione degli aspiranti cadetti. Una strada percorribile anche da chi non ha grandi possibilità economiche, grazie a iniziative come “Onore al Merito”, un vero e proprio concorso indetto dall’associazione AssOrienta in collaborazione con la Nissolino Corsi, per assegnare ai migliori studenti italiani borse di studio per prepararsi alle selezioni previste nel prossimo anno accademico.

 

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