Dal Collegato Lavoro assunzioni più facili per gli svantaggiati

Con l’eliminazione della causale nei contratti a termine si agevola l’accesso al mercato del lavoro tramite Agenzia a queste categorie di lavoratori

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Collegato Lavoro ha introdotto importanti novità in materia di occupazione per le persone svantaggiate

La recente conversione in legge del cosiddetto Collegato Lavoro (Legge n. 203/2024) ha introdotto importanti novità in materia di occupazione.

In particolare, leliminazione della causale per i contratti in somministrazione a termine dei lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. Cosa significa “acausalità”? I contratti a tempo determinato in somministrazione, che hanno un limite di 24 mesi, per i primi 12 mesi non richiedono una causale, ovvero una motivazione specifica, per l’instaurazione o rinnovo del rapporto di lavoro. Adesso, nel caso di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, l’acausalità è estesa all’intero periodo di 24 mesi.

Le platee svantaggiate coinvolte dal Collegato Lavoro

Nel caso di lavoratori svantaggiati si parla di:

  • disoccupati da almeno sei mesi;
  • giovani under 25;
  • over 50;
  • donne impiegate in settori con alta disparità di genere;
  • persone senza diploma di scuola superiore;
  • persone appartenenti a minoranze etniche con difficoltà di inserimento.

Per quanto riguarda i lavoratori molto svantaggiati, invece, si tratta di coloro senza impiego regolare da almeno 24 mesi. Con l’eliminazione della causale si mira, dunque, a facilitare l’accesso al mercato del lavoro tramite Agenzia a queste categorie di lavoratori, riducendo i vincoli burocratici per le aziende e incentivando l’assunzione di persone con difficoltà occupazionali.

Con le novità normative del Collegato Lavoro la somministrazione si conferma, dunque, strumento essenziale per l’inclusione sociale e per il contrasto alla  disoccupazione, senza costi per lo Stato.

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