La GenZ nel mondo del lavoro

I professionisti della GenZ si sentono giudicati dai colleghi più senior, ma cercano il dialogo e sono aperti e disponibili a sviluppare relazioni significative sul luogo di lavoro. È quanto emerge da una ricerca di LinkedIn.

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Qual è il ruolo della GenZ nel mondo del lavoro? E come i giovanissimi percepiscono la propria professionalità e quella delle altre generazioni?

Lavoratrici e lavoratori under 26 stanno acquisendo sempre maggior consapevolezza della propria posizione in azienda. In una recente indagine condotta da LinkedIn, giovani professionisti e professioniste italiani raccontano la propria esperienza, le priorità e gli obiettivi di carriera, confrontandosi con le generazioni senior.

Collaborazione e arricchimento reciproco

Ogni generazione porta sul luogo di lavoro competenze e capacità specifiche, cui bisogna dare il giusto valore: a esserne convinti sono oltre 7 giovani professionisti italiani su 10 (77%). E, nonostante sui social (e nella vita reale) spesso emergano visioni conflittuali e un approccio alla vita lavorativa diverso tra generazioni, persino rispetto ai vicini millennial, gli intervistati sostengono in larga maggioranza (78%) di aver molto da imparare da colleghe e colleghi più senior.

Il 77% dei giovani lavoratori sostiene che sia fondamentale che le aziende promuovano ambienti di lavoro intergenerazionali. Ben il 78% è convinto che una migliore comunicazione potrebbe contribuire a migliorare la produttività e ad ampliare le opportunità di apprendimento, influenzando anche il morale dei team.

GenZ in cerca di aiuto

Chiedere aiuto sul lavoro non è sempre semplice, occorre mostrare le proprie incertezze e vulnerabilità. E può essere ancora più difficile rivolgersi ai colleghi più anziani. Solo il 42% dei lavoratori Genz si sforza di parlare con generazioni diverse sul posto di lavoro. E, quando lo fa, il 69% preferisce rivolgersi ai Millennial, sentendosi più compreso per via della maggior vicinanza di età. Seguiti dalla GenX e dai Baby Boomer (52%).

Ma su quali temi i giovani cercano aiuto? Più della metà (52%) si rivolge a colleghi senior per migliorare le hard skill (gestione dei tempi di lavoro e di progetti complessi). Il 39% è alla ricerca di una guida per stabilire i propri obiettivi professionali. Il 30% vorrebbe trovare un mentore nel proprio percorso. La percezione diffusa tra più della metà degli intervistati (53%) è che i colleghi più senior abbiano un atteggiamento giudicante o idee errate sull’atteggiamento della GenZ nei confronti del lavoro. Il 23% dei giovani intervistati si sente in qualche misura a disagio nell’approcciarsi per chiedere aiuto e supporto a professionisti di altre generazioni. La principale motivazione addotta è la preoccupazione di risultare poco seri (41%).

Un altro punto di miglioramento riguarda l’empatia e la comprensione reciproca. Quasi la metà degli è intervistati è consapevole del fatto di aver cominciato il proprio percorso professionale in circostanze diverse rispetto alle altre generazioni. Il 55% dei professionisti della GenZ pensa che chi ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro durante la pandemia abbia bisogno di maggior supporto a livello professionale, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di soft skill come la comunicazione.

Obiettivi, priorità ed etica

Una rimostranza che si sente spesso, quando si parla dell’approccio al lavoro della GenZ, è che i giovanissimi abbiano aspettative irrealistiche. O almeno questo è ciò che tendono a pensare i colleghi più anziani. La ricerca, tuttavia, suggerisce che queste opinioni siano infondate e derivino da una mancanza di comunicazione tra generazioni. Per oltre 7 intervistati su 10 (72%), sentirsi appagati dal proprio percorso professionale è una priorità, così come raggiungere la stabilità (61%). Non solo, il 73% si dice disposto a lavorare duramente purché ci sia un significato in ciò che si sta facendo. Il 63% dei giovanissimi è convinto che ogni lavoratore dovrebbe condividere gli stessi principi di etica professionale, a prescindere dalla generazione.

Ma qual è la percezione della GenZ verso le altre generazioni? Il 32% pensa che i colleghi senior siano disposti a lavorare per la stessa azienda per periodi più lunghi rispetto a loro, il 25% è convinto che abbiano obiettivi professionali più chiari e il 23% che il percorso di carriera delle altre generazioni sia più lineare.

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