Le startup femminili volano in venture capital

Nel 2023 la quota di fondi raccolti a livello europeo dalle startup a giuda femminile è stata pari a 5,8 miliardi di euro

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Startup femminili in Europa e Italia

In Europa rimane alta l’attenzione dei fondi di venture capital nei confronti delle startup femminili.

Tra il 2014 e il 2023, come indicato dal portale Dealroom, la quota d’investimenti del venture capital nelle startup femminili è passata dal 5,4% al 9,6%. Un incremento del 77% che ha portato quasi a un raddoppio delle cifre investite. Nel 2023, le startup guidate da donne hanno raccolto, a livello europeo, ben 5,8 miliardi di euro di fondi di venture capital.

Identikit delle startup femminili in Europa

La quota d’investimenti destinati alle startup femminili si differenzia, notevolmente, da un paese europeo all’altro. Passando, nel quadriennio 2019 – 2023, dal 52,8% della Lituania fino allo 0,7% di Croazia e Bosnia Erzegovina. Tra le grandi nazioni Ue, leader la Spagna con il 13,3%, seguita dall’Italia che con il 10,8% fa meglio di Francia e Regno Unito (10,4%). La Germania resta fanalino di coda con l’8,8%.

Le startup fondate da donne si concentrano su settori diversi: quello sanitario conquista il gradino più alto del podio con il 19,2%. Tallonato da fintech (18,5%) e sviluppo software (12,7%). A livello di focus di business dei round di finanziamento, sempre nel quadriennio 2019-2023, quasi la metà (48%) riguardano il Saas (Software as a service). Un terzo (31%) la manifattura e un quinto (21%) il mercato e l’e-commerce.

Entrare nel club degli unicorni, company che superano la valutazione di 1 miliardo di dollari, rimane un traguardo fondamentale. A livello europeo, nel 2023 sono ben 35 le startup unicorno fondate da donne (erano 14 nel 2019). Tra queste, quasi la metà (15) ha sede nel Regno Unito, 5 sono in Germania, mentre sono 3 a testa gli unicorni al femminile in Francia, Italia e Svezia.

Come sta andando in Italia

In Italia purtroppo le imprese femminili scontano un deficit culturale di lungo periodo che frena il pieno sviluppo d’interessanti opportunità di business. Nel 2023, secondo i dati Unioncamere e Istat, le startup femminili erano oltre 1,3 milioni, un numero in leggero calo (-0,9%) rispetto al 2022. Rappresentando quasi un quarto (22%) sul totale del tessuto produttivo. Tra i settori ad aver subito una maggiore frenata: commercio (-8mila attività), agricoltura (-6mila) e manifattura (-2mila). La quasi totalità delle imprenditrici italiane (90,7%) opera nel comparto dei servizi. 4 di queste imprese su 10 (37%) hanno sede al Sud.

Per supportare lo sviluppo delle startup femminili in Italia, LifeGate Way ha realizzato, in collaborazione con Ventive, il programma Women in Action. Obiettivo del percorso, giunto al termine della sua prima edizione, accompagnare imprenditrici e aspiranti founder ad acquisire strumenti per creare imprese sostenibili.

Women in Action a supporto delle startup femminili

Partita a novembre 2023 con l’apertura della call per le realtà interessate a partecipare, la prima edizione di Women in Action ha fatto registrare 118 candidature. All’interno delle quali sono state poi selezionate le 13 realtà partecipanti, che hanno presentato le loro idee nel corso del Women in Action Day dello scorso 8 marzo. Tra queste, solo 7 imprese al femminile hanno potuto partecipare direttamente al programma di accelerazione Women in Action, durato 3 mesi. Un totale di 140 ore di formazione, mentorship e coaching e più di 50 ore dedicate alle startup con il coinvolgimento di oltre 200 professionisti e la realizzazione di 3 eventi dedicati.

Le 7 realtà selezionate sono:

  • Da So.De – Social Delivery: promuove un nuovo modello sociale, solidale e sostenibile di consegne a domicilio, consegnando a Milano tutto ciò che può essere trasportato in sella a una cargo bike;
  • Diamante: sviluppa innovative soluzioni terapeutiche per le malattie autoimmuni basandosi sull’utilizzo di nanotecnologie e biotecnologie vegetali;
  • Empethy: piattaforma specializzata nell’adozione di cani e gatti che propone soluzioni per i neo-proprietari di animali domestici con l’ausilio di strumenti interattivi e risorse educative;
  • AmicoWC: brevetto di Giulia Vaccani, giovane docente di matematica e informatica, per garantire ai circa 70mila paraplegici italiani una seduta in bagno microbiologicamente pura, pulita e asciutta, senza consumo d’acqua;
  • GreenEats: app ideata di Simona Rotante, studentessa ed educatrice nutrizionale, per far scoprire mediante un’app i cibi vegetali e i loro benefici in termini di alimentazione e benessere;
  • ladomus: piattaforma che semplifica il processo della ristrutturazione grazie all’AI, co-progettando la soluzione con l’utente e giungendo a un preventivo accurato in maniera quasi immediata;
  • Geen: startup femtech che utilizza l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale per fornire a donne e persone non binarie un accesso sicuro e veloce ai servizi di salute sessuale e riproduttiva.

La prossima edizione prenderà il via a ottobre 2024 per concludersi a giugno 2025 e vedrà come grande novità un roadshow itinerante a bordo di un bus elettrico tra Milano, Torino, Roma, Napoli e Bari.

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