Randstad Employer Brand 2023: i vincitori italiani

Il worklife balance è il fattore più importante nella scelta del datore di lavoro, poi l’atmosfera di lavoro e la retribuzione

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Randstad Employer Brand 2023

Ferrari, Avio Aero e Thales Alenia Space Italia sono i tre datori di lavoro ideali premiati con il Randstad Employer Brand 2023.

Il riconoscimento assegnato da Randstad misura ogni anno il livello di attrattività percepita dei brand da parte dei potenziali dipendenti. In particolare, secondo l’indagine nel 2023 la conciliazione tra vita-lavoro è diventata il primo fattore nella scelta dell’azienda per cui lavorare, seguita da un’atmosfera di lavoro piacevole e dallo stipendio. In questo scenario, tuttavia, non si arresta la great resignation: il 37% dei lavoratori ha cambiato lavoro negli ultimi sei mesi o intende farlo. Ma c’è anche un quarto dei dipendenti che teme di perdere il posto attuale.

“Il worklife balance è diventato il driver più importante nella scelta del datore di lavoro in Italia – commenta Marco Ceresa, Group CEO di Randstad -. Eppure è solo al 5° posto tra i fattori offerti dalle aziende: scarto che indica un fondamentale punto di miglioramento nell’employer branding. Di fronte al carovita e alle incertezze, però, restano fondamentali anche fattori economici. La realtà è che oggi benefit materiali e immateriali sono equivalenti nella valutazione dei lavoratori”.

Chi solo i top employer

Secondo la percezione degli italiani, Ferrari è l’azienda migliore in cui lavorare. La Casa di Maranello primeggia per solidità finanziaria, reputazione del brand e sicurezza del posto. Sul podio è seguita da due aziende dell’aerospazio. Anche Avio Aero spicca per solidità finanziaria, reputazione del brand e sicurezza del posto. Al terzo posto Thales Alenia Space Italia che, oltre a solidità finanziaria e reputazione del brand, si distingue per contenuto di lavoro interessante.

“La ricerca di Randstad conferma la forte attrattività di Ferrari. Un luogo di lavoro unico per il senso di appartenenza delle nostre persone verso un marchio così amato e importante per il nostro Paese – commenta Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari -. Abbiamo intensificato il nostro impegno per i programmi di formazione e di coinvolgimento volti a sostenere la spinta innovatrice dei dipendenti”.

“Voglio ringraziare Randstad per averci restituito questa fotografia dei fattori che fanno di Avio Aero un datore di lavoro ideale – dichiara Sandro De Poli, Presidente di Avio Aero -. Sono i continui investimenti in ricerca e sviluppo e il consolidato network con le maggiori università e centri di ricerca internazionali a garantirci un livello di eccellenza tecnologica e propulsiva riconosciuta su scala globale. Tecnologie e persone sono il segreto del successo, per questo continuare a investire in formazione, inclusione e attrazione di nuovi talenti resta una priorità”.

“E’ davvero una grande soddisfazione ricevere oggi il Randstad Employer Brand – commenta Massimo Claudio Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia -. Siamo sempre più attenti alla formazione e valorizzazione dei nostri talenti, nonché all’attrattività di sempre nuove risorse con l’obiettivo di incentivare l’innovazione spinta che caratterizza il mondo spaziale. Il nostro è un settore a elevatissimo contenuto di conoscenza. Basato su tecnologia in continua evoluzione che oggi, più che mai, offre grandi opportunità che dobbiamo essere in grado di cogliere”.

Randstad Employer Brand 2023: cosa cercano i dipendenti

Randstad Employer Brand 2023: la ricerca

Nel 2023, la conciliazione vita-lavoro è diventato di gran lunga il fattore più importante nella scelta di un datore di lavoro. Al primo posto con il 60,5% delle preferenze, stacca l’atmosfera di lavoro piacevole (al secondo con il 57,5%) e lo stipendio e benefit (al terzo con il 54,5%). Seguono sicurezza del posto (50,9%) e avanzamento di carriera (47%). I datori di lavoro italiani, però, non sono allineati a queste tendenze. Le aziende puntano principalmente su solidità finanziaria del brand, vicinanza del luogo di lavoro o sicurezza nel lungo termine. La conciliazione vita-lavoro, come anticipato, è solo in quinta posizione.

In generale, nella scelta di un datore di lavoro i benefit immateriali sono importanti tanto quanto quelli materiali (secondo l’81% in entrambi i casi). Soprattutto: buon rapporto con i propri manager, importante per il 91,3%, buona relazione con i colleghi (91,1%), luogo di lavoro comodo/vicino a casa (91%), organizzazione flessibile (90%), autonomia nella gestione del ruolo (90%), più tempo libero (87,5%) e spazi di lavoro moderni (87%).

Inoltre, i datori di lavoro non possono ignorare la Diversity&Inclusion. Per un lavoratore su due (54%, soprattutto i più giovani) è importante che l’azienda supporti attivamente equità, diversità e inclusione. E il 47% vorrebbe che il datore di lavoro offrisse benefit legati al well-being e alla salute mentale. Quanto all’avanzamento di carriera, è importante per il 67% della forza lavoro italiana. E soprattutto per i più giovani (tra i 18 e i 24 anni, 79%) e i più istruiti (75%). Un italiano su due (51%) ritiene che il datore di lavoro attuale offra opportunità di sviluppo nel suo ruolo.

La great resignation continua

Oltre un italiano su tre ha cambiato lavoro o intende farlo a breve. Il 13% ha lasciato negli ultimi 6 mesi (in aumento del +2% rispetto allo scorso anno) e il 24% intende farlo (+1%). Incidenza maggiore tra i 25-34enni e le persone con un’istruzione superiore. Ma c’è anche un quarto dei lavoratori che ha paura di perdere il lavoro, il 25% e tre punti più di un anno fa. Le donne più degli uomini, ma il timore che diminuisce con l’età e il livello di istruzione.

La principale motivazione è economica. Il 40% degli intervistati ha lasciato o lascerebbe il proprio impiego per ottenere un aumento di stipendio in relazione al costo della vita. Ma subito dopo vengono equilibrio vita-lavoro (36%) e assenza di opportunità di crescita (28%).

I social nella ricerca di lavoro

Il principale strumento per cercare lavoro in Italia è Linkedin. Utilizzato dal 47% dei lavoratori nello scouting delle opportunità di impiego, soprattutto tra quelli con alto livello di istruzione e nella fascia di età 25-35 anni. Ma il vantaggio sugli altri canali si riduce se si guardano gli strumenti utilizzati da chi ha trovato lavoro. Subito dopo Linkedin (usato dal 23%), gli italiani sono stati assunti grazie alle relazioni personali (19%) e alle agenzie per il lavoro (18%).

Guardando ai social non professionali, Facebook si conferma il più utilizzato per cercare lavoro (61%), seguito da Instagram, Telegram e TikTok. Tra i portali di lavoro è Indeed.com quello più diffuso. Tra i device digitali, lo smartphone è quello più frequentemente impiegato nella ricerca di opportunità di lavoro (72% degli italiani). Ma al momento di presentare la candidatura lo strumento più diffuso è il PC-Laptop (62%).

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