Donne nella ricerca: quali ruoli e opportunità

I temi e gli interventi del convegno “Donne, ricerca e leadership”, promosso da Asfor – Associazione Italiana per la Formazione

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Donne nella ricerca e leadership della conoscenza scientifica

Qual è il ruolo delle donne nella ricerca e quale il loro contributo in termini di leadership della conoscenza? Quali stereotipi, criticità e limitazioni incontrano sulla via della parità di genere?

Ecco il tema del convegno “Donne, ricerca e leadership”, promosso lo scorso 15 maggio da Asfor – Associazione Italiana per la Formazione, Accademia di Comunicazione, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, Mathema Think Tank e Ai Open Mind nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023 di Asvis.

Donne nella ricerca e nella scienza

In Europa ci sono quasi 7 milioni di scienziate e di ingegnere, che contribuiscono per oltre il 40% all’occupazione complessiva negli ambiti di riferimento. Nei settori tecnologici e ad alta intensità di conoscenza, in particolare, rappresentano quote oscillanti tra il 46% dei servizi e il 18% della manifattura.

In Italia, solo il 16,2% delle laureate ha scelto percorsi di tipo scientifico-tecnologico. Contro il 37,3% degli uomini e contro una media europea che sfiora il 33% (fonte Asvis). In generale, le donne italiane mostrano una minore padronanza delle competenze digitali e finanziarie. Malgrado un coinvolgimento nel mondo del lavoro ancora insoddisfacente, anche nel nostro Paese si registrano tendenze incoraggianti. Aumentano le donne ai vertici aziendali e in politica, migliora il tasso di occupazione femminile e le iscrizioni di studentesse a facoltà universitarie di area Stem sono in crescita del 5%.

Asfor per l’innovazione al femminile

L’evento ha coinvolto un panel coordinato dal segretario generale di Asfor, Mauro Meda. “Asfor è impegnata nel valorizzare il ruolo delle donne nello sviluppo dei processi di innovazione attraverso la formazione manageriale – spiega –. Siamo convinti che le competenze multitasking delle donne siano una risorsa eccezionale per lo sviluppo del nostro Paese e per la riduzione delle diseguaglianze”.

A fare gli onori di casa, Michelangelo Tagliaferri, fondatore e presidente di Accademia di Comunicazione e Presidente di Mathema Think-Tank. “Ci sembra importante pensare ‘femmina’, ‘intelligenza’, ‘computazione’ ed ‘economia’ nel loro genere. Tutti questi nomi hanno da sempre e in ogni cultura la nota dominante al femminile. Le abbiamo messe in fila nella speranza che si integrino in un modo nuovo per un mondo nuovo”, afferma Tagliaferri.

Lavoro e digitalizzazione

La trasformazione digitale, in particolare, non deve essere strumento di divisione ma creare parità, anche grazie all’impegno delle donne nel “fare la differenza”. “Abbiamo voluto tracciare possibili percorsi che da idee possono trasformarsi in pratiche di successo per sostenere l’occupazione femminile e il raggiungimento della parità di genere”, spiega Maria Pia Rossignaud, Direttrice di Media Duemila e Vice presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, promotrice del premio Nostalgia di futuro e del progetto Donna è Innovazione.

Tema chiave, quello del lavoro, affrontato anche da Silvia Vaccaro, componente del coordinamento del Forum Diseguaglianze e Diversità e dell’evento Goal 1-10 Asvis del prossimo 23 maggio. “Il position paper pubblicato dal gruppo di lavoro del Goal 5 di Asvis mostra come le donne italiane abbiano guadagnato terreno sul fronte del potere decisionale ed economico. Restando tuttavia fortemente penalizzate nell’ambito lavoro, che vede l’Italia ultima nella classifica europea della parità di genere”.

Oltre gli stereotipi di genere

Nel settore tecnico e scientifico il divario è alimentato da stereotipi di genere. Che non sono riusciti a fermare la determinazione di Monica Gori, Senior Scientist a capo della Linea di Ricerca UVIP di IIT – Istituto Italiano di Tecnologia. “Ogni donna è una persona con la sua storia e la sua esperienza – commenta -. Queste ci devono guidare alla conquista della nostra unicità, consapevoli che per raggiungere risultati servono organizzazione e metodo, insieme alla capacità di coniugare saperi umanistici e tecnico-scientifici”.

Contraltare dell’unicità è la collaborazione, indispensabile e tuttavia potenzialmente rischiosa se praticata in ambienti in cui prevalgono logiche di potere e di mera estrazione di valore. “La leadership e la gestione femminili sono particolarmente efficaci nel semplificare le complessità e nel creare valore grazie a rigore e competenze. Capita spesso però che proprio alle donne venga richiesta una costante conferma dei propri meriti, come se la loro credibilità fosse soggetta a valutazione continua”, osserva Manuela Brusoni, presidente della Commissione di Accreditamento Asfor e Dean’s Delegate for Accreditation di SDA Bocconi School of Management.

A chiudere l’evento, l’intervento di Elio Borgonovi, presidente di Apaform – Associazione ASFOR dei Formatori di Management. ll quale sottolinea l’importanza dell’educazione e della formazione, riconducendo la sfida della parità di genere al tema portante del festival di Asvis, la sostenibilità, e ricordando che serve il coinvolgimento di tutti.

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