Formazione in azienda: la parola ai Consulenti del Lavoro

Il ruolo dei Consulenti del Lavoro è sempre più trasversale nel percorso di crescita delle imprese e dei lavoratori. Abbiamo chiesto ad alcuni professionisti un'opinione sulla formazione vista dal punto di vista aziendale

0
202
Consulenti del Lavoro e formazione in azienda

Anche i Consulenti del Lavoro hanno un ruolo strategico nel promuovere la formazione presso le imprese.

Da tempo i loro servizi sono usciti dai confini della mera assistenza su tematiche amministrative e hanno abbracciato i diversi ambiti di interesse nella gestione delle risorse umane, incluso quello della formazione. Di seguito il parere, a proposito di aziende e formazione del personale, di alcuni professionisti.

Avete notato negli ultimi tempi una maggiore sensibilità rispetto al tema della formazione nelle aziende da voi seguite?

Matteo BodeiMatteo Bodei

Il tessuto imprenditoriale italiano è composto prevalentemente da piccole e medie imprese che, quando si parla di formazione, hanno generalmente due limiti. Uno di tipo economico, perché hanno poche risorse a disposizione, e uno di tipo culturale, perché hanno generalmente una visione di breve periodo, che porta a privilegiare un risultato immediato rispetto a un investimento che dà frutti a lungo termine. Ho sempre visto una maggiore attenzione alla formazione nelle realtà più strutturate, ma ho anche notato che la leva per investire in questo ambito è una sorta di timore: di incorrere in sanzioni, di ripetere errori che possono costare caro all’azienda, di non avere personale adeguatamente preparato.

È però vero che, sempre più, la formazione viene offerta ai dipendenti come un benefit, un’opportunità di crescita professionale su cui l’imprenditore fa leva per trattenere il personale in una fase in cui non è più solo la retribuzione l’elemento determinante nella scelta del lavoro. Quindi, seppure in una logica direi utilitaristica, c’è una nuova attenzione alla formazione.

Ferdinando ButtoFerdinando Butto

Ritengo che la formazione sia fondamentale in ogni azienda e in ogni ambito, dalla sicurezza alle competenze. Personalmente, prima dei lavoratori dipendenti, formerei gli imprenditori su temi come la conduzione e gestione delle aziende. Capita sovente di parlare con imprenditori che non sono al corrente nemmeno delle informazioni basilari necessarie ad avviare un’attività o di riscontrare gestioni aziendali che definirei “scellerate”.

Per quanto riguarda i dipendenti, da sempre sensibilizzo e invito le mie aziende a esercitarla, e non parlo solo di quella obbligatoria ma anche di quella utile all’esercizio delle proprie mansioni, importante soprattutto per seguire l’evoluzione tecnologica degli strumenti lavorativi e le tecniche per lo sviluppo delle competenze. Attraverso i Fondi Interprofessionali, tra l’altro, si può accedere alla formazione quasi a costo zero. In definitiva, la formazione crea sicuramente un valore aggiunto e andrebbe somministrata a mio avviso già durante il percorso scolastico: come dire, meno “guerre puniche” e più formazione tecnica mirata presso le aziende.

Miriam Carboni

Sì, le aziende stanno comprendendo l’importanza della formazione del personale. Sono sempre di più quelle che chiedono di attivare corsi, sia per consolidare le competenze già possedute, sia per ampliarle ed evolverle.

Matteo Dell'eraMatteo Dell’Era

Nelle imprese la percezione di quanto sia ormai indispensabile la formazione continua, costante e qualificata a tutti i livelli e in tutte le funzioni aziendali è decisamente in crescita, anche se, per quanto verifico quotidianamente e al di là di eccezioni, nelle realtà imprenditoriali di dimensioni più grandi la tendenza è più evidente. I motivi sono diversi. Nelle realtà più grandi di certo incide la necessità di razionalizzare processi e funzioni dedicando molto tempo alla formazione di ruolo oltre che alla formazione contenutistica, ma c’è anche una maggiore facilità nell’accedere a strumenti formativi personalizzati, attraverso ad esempio i Fondi interprofessionali, mentre per le piccole aziende l’unica possibilità di accesso è tendenzialmente quella in forma aggregata tra più imprese, con un livello di personalizzazione dei percorsi formativi decisamente inferiore.

Marcello Razzino

Le aziende stanno sempre più prendendo coscienza che, per restare al passo con le rinnovate esigenze del mondo produttivo e mantenere alta la qualità del proprio lavoro, devono investire sulle competenze professionali e digitali dei propri collaboratori. Formazione, sviluppo delle competenze e aggiornamento professionale  sono gli elementi su cui si costruiranno i nuovi paradigmi del lavoro. L’emergenza sanitaria ha contribuito ad accelerare la rivoluzione digitale già in atto, imponendo alle imprese un ripensamento delle proprie logiche produttive e ai lavoratori la necessità di tenere aggiornato continuamente il proprio bagaglio professionale.

Tra i servizi dei Consulenti del Lavoro, ve ne sono di attinenti all’ambito della formazione? Se sì, in che cosa consistono e che tipo di formazione riguardano?

Matteo Bodei

Tradizionalmente rispondiamo a richieste specifiche dei clienti e offriamo attività formative sui temi di diritto del lavoro. Per quanto piccola sia l’azienda, infatti, è necessaria al suo interno una figura che raccolga le istanze dei dipendenti e sappia gestire fattispecie come infortuni, permessi, bonus governativi. Ma che abbia anche una conoscenza degli obblighi normativi in termini di sicurezza, privacy, antiriciclaggio, relazioni sindacali ecc. Oggi però offriamo anche una consulenza “generativa”, che ci vede stimolare l’interesse delle imprese a investire in formazione e affiancarle in percorsi formativi diversi, su temi come la selezione del personale, la comunicazione, interna ed esterna all’azienda, il welfare aziendale.

Ferdinando Butto

Proponiamo sia corsi di formazione sulla sicurezza, sia corsi per migliorare e accrescere le competenze dei lavoratori. Lo facciamo grazie al supporto che offriamo attraverso i Fondi Interprofessionali, che ci vengono proposti dai nostri partner.

Miriam Carboni

Miriam Carboni

Fornisco assistenza ai clienti che manifestano la necessità di avviare corsi di formazione. Li assisto per utilizzare le risorse a disposizione con i Fondi interprofessionali. Per analizzare le esigenze e individuare e studiare i percorsi formativi utili a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Matteo Dell’Era

Il nostro studio offre la possibilità di organizzare e gestire su richiesta e sulla base di esigenze specifiche dei corsi di formazione in materia giuslavoristica per i lavoratori dipendenti dei nostri clienti. Nello specifico, gli argomenti più richiesti riguardano i diritti e i doveri discendenti dal contratto di lavoro per il Datore di Lavoro e il Lavoratore, le tipologie di Contratto di lavoro previste dalla legge, la corretta lettura della busta paga e dei tempi di lavoro, orari e assenze.

Marcello Razzino

Abbiamo ormai un riconosciuto ruolo di terzietà e siamo sempre più chiamati ad assistere, orientare e accompagnare le aziende durante la delicata fase di pianificazione delle strategie future, anche nell’ambito della formazione del personale dipendente. Per questo, oltre alla pianificazione e all’attuazione dei corsi obbligatori per legge o di formazione tecnica, cerchiamo di valutare con gli imprenditori anche percorsi “trasversali”, volti allo sviluppo delle soft skill dei lavoratori, come quelle inerenti all’organizzazione del lavoro, l’analisi del clima aziendale e la comunicazione.

Le risorse del Pnrr rappresentano un incentivo importante per intensificare gli sforzi sui temi della formazione. Come attori a stretto contatto con le imprese e le istituzioni, ci sono le premesse per “fare bene”?

Matteo Bodei

La disponibilità di fondi consente sicuramente di superare il limite economico di cui parlavo prima, ossia la scarsa capitalizzazione delle nostre microimprese. Ma da sola non basta: è importante che le imprese beneficino dei fondi in modo adeguato, li usino per colmare i gap di competenze e risolvere le problematiche organizzative. Una formazione “preconfezionata”, che non tiene conto delle esigenze reali dell’azienda, ancorché gratuita, non è utile allo scopo.

Come consulenti possiamo aiutare le aziende a individuare piani formativi efficaci. Un banco di prova riguarda i finanziamenti a disposizione con il Pnrr per la certificazione della parità di genere. È un tema sul quale è importante far capire alle imprese che un equilibrio di genere va a vantaggio anche della performance aziendale. Il consulente del lavoro è, tra l’altro, tra i professionisti deputati ad analizzare la documentazione aziendale sulla parità.

Ferdinando Butto

Nel nostro Paese le premesse sono sempre buone. Il punto è vedere se si riesce poi a realizzare quanto ci si è prefissati. Il Pnrr costituisce un piano di rilancio economico davvero importante per l’Italia e bisognerà cercare di realizzare tutti i progetti presentati all’UE, per evitare il rischio di perdere risorse davvero necessarie per lo sviluppo economico e occupazionale. Anche in questo caso occorre che le istituzioni coinvolgano gli esperti di ogni settore, inclusi noi Consulenti del lavoro.

Abbiamo le competenze giuste per supportare la realizzazione di quei progetti che hanno l’obiettivo di incrementare l’occupazione e che devono differenziarsi dall’assistenzialismo visto con il RdC. Questo istituto andrebbe ristrutturato e migliorato, dovrebbe sollecitare concretamente l’occupazione e non essere un mero reddito assistenziale. Mi auguro che anche attraverso il Pnrr si possano quindi realizzare percorsi formativi sia per i giovani, i nuovi lavoratori, sia per i disoccupati, che devono essere reinseriti nel mondo del lavoro.

Miriam Carboni

Le premesse ci sono, la semplicità o meno di utilizzare le risorse ci dirà se gli incentivi del Pnrr possono essere un concreto aiuto per le aziende o se conviene procedere con risorse proprie. Purtroppo, si opta spesso per rinunciare a possibili incentivi perché le tempistiche di accesso e la burocrazia non combaciano con le esigenze delle aziende.

Matteo Dell’Era

Il tema è tanto centrale quanto dibattuto. Di certo le risorse messe a disposizione sono ingenti e rappresentano un’opportunità che il nostro Paese non deve farsi sfuggire. Vero è, però, che ci sono molte difficoltà, la prima è il fatto che in Italia il tema della formazione professionale è di competenza regionale e ogni Regione deve velocemente attivare dei percorsi virtuosi per poter raggiungere gli obbiettivi e avere diritto ai finanziamenti del Pnrr. La partita si gioca concretamente con l’attuazione del programma Gol (Garanzia Occupabilità Lavoratori) e diverse Regioni hanno già creato sinergie tra centri per l’impiego, agenzie di somministrazione di lavoro e consulenti del lavoro che, per il tramite della “Fondazione per il Lavoro” possono gestire le politiche attive.

Per spendere bene le risorse nella formazione credo anche che sarebbe opportuno e strategico considerare quei lavoratori che non hanno ancora perso il posto di lavoro. Ma che per le scarse competenze in loro possesso potrebbero essere a rischio nel prossimo futuro, soprattutto in considerazione dei cambiamenti indotti dalla transizione ecologica, che dovrà essere gestita, e non subita, dalle imprese. In questo scenario, anche le competenze delle risorse umane faranno la differenza.

Marcello RazzinoMarcello Razzino

Il Pnrr ha stanziato importanti risorse per favorire la ripartenza del nostro Paese e delle aziende. E la formazione è una delle voci sulle quali si è voluto investire maggiormente. Le premesse per “fare bene” ci sono sicuramente, ma il successo dipenderà molto dalla capacità del mondo produttivo di rispondere al fabbisogno formativo del mercato, in relazione a temi come l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei servizi e dei processi e l’offerta di prodotti più attraenti e convenienti. È altresì fondamentale lo sviluppo delle reti tra enti pubblici, enti di formazione e aziende che, se sapranno lavorare in sinergia attuando misure immediate ed efficaci, potranno favorire il raggiungimento degli obbiettivi proposti, in termini di riqualificazione delle competenze e di sviluppo delle politiche attive del lavoro.


Ti potrebbero interessare anche:

C’è ancora molto da imparare
Formazione continua: la voce dei Fondi Interprofessionali
Fondi e Piano strategico per lo sviluppo delle competenze

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here