Il futuro delle risorse umane si chiama HR Tech

Con 53,1 miliardi di dollari generati nel 2021 e 90 miliardi previsti per il 2025, i cambiamenti del mercato del lavoro dopo la pandemia spingono il settore dell’HR Tech

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hr Tech e nuove tendenze
Closeup of business woman hand typing on laptop keyboard

Smart-working, work-life balance e great resignation stanno portando un nuovo pensiero digitale anche nelle risorse umane e soprattutto nel settore dell’HR Tech.

Le soluzioni digitali dedicate al mondo delle Risorse Umane e del Change Management acquistano infatti una posizione centrale per la crescita del mercato del lavoro di oggi e di domani. Lo confermano i numeri: a livello mondiale il settore vale 53,1 miliardi di dollari nel 2021. E vanta previsioni di crescita per 90 miliardi al 2025 (CAGR dell’11,6%). Positivi anche i valori europei, con 7 miliardi generati nel 2021 e un CAGR del 10,7% previsto per i prossimi 4 anni. A delineare lo scenario è l’analisi “Il mercato HR Tech & i nuovi trend del settore” che Cross Border Growth Capital ha realizzato in collaborazione con Cosmico.

HR Tech: i settori più promettenti

Il 57,1% del valore totale del settore nel 2021 è stato generato dal Personnel Management and Payroll (gestione quotidiana e programmazione delle HR). Le previsioni parlano però di una crescita cumulativa, e diffusa, dell’intero comparto HR Tech per almeno i prossimi 4 anni, con tasso di crescita doppio sugli ultimi 3 anni (11,6% vs 5,8%). Il segmento a maggior crescita percentuale è l’Engagement and Connectivity: attività per motivare il personale, coinvolgerlo nei valori aziendali e farlo sentire attore attivo nella vita societaria. Proiettato a rappresentare il 24,8% del mercato nel 2025 rispetto al 10,3% del 2019.

Il Learning and Development incrementerà il proprio valore a un ritmo dell’8,9%, pur mantenendo un peso contenuto nel mondo dell’HR Tech (2,6% nel 2025). Mentre il comparto Recognizing and Rewarding crescerà a un ritmo del 2,1% annuo fino al 2025. Unico segmento a segnare un rallentamento è il Talent Acquisition, che cresce dell’1,5% e scende dal 26,4% del mercato al 15,7% (2025).

Secondo Francesco Marino, CEO di Cosmico, “La digital transformation e la competizione per la talent acquisition sono le due sfide-opportunità con le quali tutte le aziende si confrontano oggi. Elemento fondamentale di questa riorganizzazione sarà la riformulazione del ruolo dell’HR, da gestori di risorse umane intese come commodity, a quelli che mi piace chiamare ‘imprenditori del talento’: intendere cioè ogni professionista come un investimento selezionato con cura, abilitando, con i nuovi strumenti tecnologici a disposizione, la crescita di tale investimento”.

I Paesi più “bravi”

Tra 2019 e 2021 l’HR Tech internazionale è stato dominato dai paesi del Nord America, che hanno generato più di due terzi del valore totale. Seguono Europa, con CAGR del 10,1%, e paesi APAC, cresciuti a CAGR del 7,1%. In ambito europeo, la classifica è guidata da Germania, Regno Unito e Francia (insieme al 54,8% del totale del mercato in Europa). Italia e Spagna seguono con il 9,9% e il 6,9%. Tuttavia, le previsioni per il 2025 vedono sia Italia sia Spagna contribuire con percentuali in crescita: il 10,5% e il 7,9% e CAGR annui al 12,3% per l’Italia e al 13,8% per la Spagna.

L’avanzata delle startup HR Tech

All’interno del variegato panorama dell’HR Tech, l’analisi di Growth Capital individua l’avanzata delle startup che offrono soluzioni tecnologiche nel campo delle Risorse Umane. Le quali, pur ancora fortemente staccate dagli attori corporate dello stesso ambito, presentano numeri in crescita e offerta sempre più variegata. Se, infatti, al 2019 il 95,9% del mercato era ancora dominato dalle “incumbent” (aziende con più di 10 anni di vita), le previsioni vedono le startup conquistare l’8,2% del settore nel 2025.

Tra queste, vi sono alcune sottocategorie. Start-up con focus su recruiting software, ovvero società con un modello di business di puro SaaS (Software-as-a-Service) che offrono soluzioni per facilitare la selezione di nuovo personale (Eightfold.ai, Personio, Beamery, SilkRoad Technology, Glickon). Ma anche start-up di non-recruiting software, ovvero aventi modelli di business SaaS che offrono soluzioni per ottimizzare la gestione e il coinvolgimento del personale (Neobrain, Beaconforce).

Ci sono poi le “pure marketplace”, che offrono piattaforme online per agevolare la domanda e offerta di lavoro, permettendo a freelance di entrare in contatto con potenziali clienti (Upwork, Fiverr, Graphite, JobTech). Infine, le recruitment & learning platform, che permettono alla propria community di talenti di entrare in contatto con corporate per opportunità di lavoro. Spesso offrendo loro eventi e corsi di formazione e promuovendo attività di engagement (Malt, Comet, Cosmico, Nova Talent, Aulab, Code First Girls, Digitazon).


Leggi il report completo di Cross Border Growth Capital e Cosmico.

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