Se il benessere emotivo (delle donne) va sempre peggio

Nell’ultimo anno, i lavoratori hanno evidenziato un peggioramento del proprio stato emotivo: le donne maggiormente vittime di ansie e preoccupazioni legate alla professione

0
131
Benessere emotivo

Nell’ultimo anno, più di 1 italiano su 3 ha evidenziato un peggioramento del proprio benessere emotivo: le donne soffrono più degli uomini.

È ciò che emerge dallo studio realizzato da Ipsos per la piattaforma di psicologia online TherapyChat. Si riscontra una maggiore negatività espressa dalle donne, le quali sembrerebbero risentire maggiormente, a livello emotivo, degli scombussolamenti dell’ultimo anno.

Sensibilità e trasparenza

La votazione media del proprio stato di benessere emotivo tra le donne equivale a 5,9 (contro il 6,2/10 espresso dagli uomini). Mentre a reputare peggiorato il proprio stato mentale è il 39% del pubblico femminile (contro il 35% degli uomini). Tra le sensazioni negative maggiormente provate dagli italiani nell’ultimo anno, la preoccupazione risulta essere la più diffusa. Il 52% degli intervistati che rivela di averla provata spesso o molto spesso. Anche in questo caso si nota una sproporzione di genere nel campione, considerando che il 63% di chi ha sperimentato preoccupazione risulta essere donna.

Interessante notare, inoltre, che la principale fonte di apprensione è rappresentata da questioni economiche (20%). A questo dato è possibile collegare ulteriori risultati emersi dal report sullo stato emotivo in ambito lavorativo, soprattutto delle donne, le quali, ancora oggi, spesso vivono la propria sfera professionale in condizioni di incertezza e disagio. 

Benessere emotivo al lavoro 

A questo proposito, sono l’incertezza e la preoccupazione per le condizioni lavorative le principali situazioni negative sperimentate dalle donne italiane nell’ultimo anno (il 39%, contro il 26% degli uomini). Al secondo posto troviamo invece la conciliazione tra lavoro e vita personale. Anche qui con una prevalenza femminile data dal 29% contro il 22% del sesso maschile.

Questi risultati sono in linea con le dinamiche occupazionali evidenziate anche da Istat nel periodo della pandemia. Tra febbraio 2020 e maggio 2021, infatti, in numero delle donne impiegate è diminuito del 3,6%, contro una diminuzione del 2,8% dei lavoratori uomini. Allo stesso modo, la conciliazione degli spazi e dei tempi di vita lavorativa e familiare è risultata particolarmente problematica per il 69% delle donne, in contrasto con il 42,5% degli uomini.

La ricerca di aiuto

Nonostante la necessità di rivolgersi ad un esperto e cercare un supporto emotivo professionale sia espressa da 4 italiani su 10, solo il 12% ci è poi effettivamente andato. Un chiaro segnale di come esistano ancora forti pregiudizi nei confronti della terapia psicologica, soprattutto tra gli uomini. La volontà di rivolgersi a uno psicologico, infatti, risulta prevalente tra le donne in confronto agli uomini (46% vs 31%).

Ma tra le principali barriere al ricorso a un aiuto psicologico prevalgono le difficoltà economiche, espresse soprattutto dalle donne rispetto agli uomini (il 29% contro il 17%). Non a caso, la scelta di ricorrere al supporto degli amici è prevalente tra gli individui di sesso femminile. Questa situazione crea dunque una spirale, spesso come conseguenza di situazioni lavorative o personali instabili e incerte, le quali però impediscono loro di ricercare il supporto adeguato di cui necessitano.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here