Upcycling, la moda si fa sostenibile con la formazione

Sostenibilità e stile nel settore moda: la designer Atiya Hader lo fa in modo creativo con la stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F100

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Upcycling, progetto di recupero creativo nella moda

È possibile rinnovare un abito usato per dare vita a un outift sostenibile che non dimentichi stile contemporaneo? Sì, lo dimostra il progetto Upcycling, la moda si fa sostenibile, lanciato da Epson insieme ad Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network. Obiettivo, coniugare moda, tecnologia e sostenibilità ambientale. Gli studenti del Master “Textile: Design, Innovation, Sustainability” dell’Accademia hanno, infatti, reinterpretato capi preloved, rinnovandoli e rendendoli unici. 

Perché puntare sull’Upcycling

La moda può e deve essere sostenibile: la realtà impone un cambiamento e i giovani incarnano i migliori interpreti del futuro del design creativo. Gli abiti usati, infatti, possono avere una nuova storia e l’economia circolare, attraverso l’upcycling, è il mezzo con cui unire creatività e rispetto dell’ambiente. Non si tratta di un trend passeggero, ma di un nuovo modo di pensare e fare moda.

Con l’arrivo della pandemia e il conseguente calo delle vendite, tantissimi brand hanno deciso di gestire le scorte in eccesso proprio attraverso il riciclo creativo. Le aziende, d’altra parte, devono farsi promotrici di questo cambiamento e mettere a disposizione i propri strumenti.

Lo strumento tecnologico 

Nell’ambito del progetto Upcycling, la moda si fa sostenibile, la studentessa del master Atyia Hyder ha proposto un outfit mettendo alla prova le sue competenze di design e utilizzando la stampante a sublimazione Epson Sure-Color CS-F100. Epson è così riuscita a creare un ponte tra scuola e mondo della moda: la giovane designer sta ora lavorando per un progetto delle Nazioni Unite.  

Il progetto che Atiya ha sviluppato si intitola DIGI-CRAFT e si ispira alla tradizione artigiana del Pakistan. «Il vestito – ha spiegato Atya Hader – vuole essere la rappresentazione di un antico mestiere che in Pakistan è noto come Ajrak. Un metodo di stampa tradizionale (e ovviamente sostenibile) a blocchi di legno che utilizza coloranti naturali quali henné, curcuma, indaco e robbia e che richiede tempo e pazienza. Con la mia rivisitazione ho voluto unire tradizione e tecnologia, creando una stampa che lentamente trascolora nel tessuto bianco utilizzando la stampante Epson”.  

La scelta di fornire una stampante Epson SureColor SC-F100 rispecchia anche la filosofia green dell’azienda, poiché garantisce un consumo energetico ridotto, insieme alle caratteristiche di affidabilità e facilità di utilizzo.

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