Produttività, esperienza e “serendipity”

Le organizzazioni dovranno affrontare grandi cambiamenti, e soprattutto riflettere su un anno che è stato spesso definito come il palcoscenico del “grande esperimento del lavoro a distanza”.

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lavoro a distanza

di Kristine Dahl Steidel* |

Il 2020 è stato senza dubbio un anno rivoluzionario per il lavoro. Abbiamo cambiato come, dove e quando lavoriamo e, in qualche modo, anche il motivo per cui lo facciamo. Tutto questo è successo a un ritmo che pochi avrebbero mai immaginato, dando origine a una forza lavoro “distribuita ovunque” e aprendo la strada ai primi segnali da parte di organizzazioni per un cambiamento globale e duraturo. E noi possiamo imparare qualcosa da questo anno appena passato per i nostri piani futuri? Di recente, ho discusso con Carl Benedikt Frey, Direttore del programma Future of Work della Oxford University, sulle maggiori tendenze per la forza lavoro per l’anno appena iniziato. Di seguito alcune delle nostre osservazioni.

La misurazione della produttività dagli input agli output

Secondo Frey, “presentarsi in ufficio o segnare le proprie ore lavorative non saranno più  indicatori rilevanti. Al contrario, sarà rivolta sempre più attenzione all’output rispetto all’input. Nel 2021 assisteremo a questo grande cambiamento di mentalità. Le  organizzazioni innovative e competitive si orienteranno verso la misurazione dei risultati piuttosto che verso il numero delle ore lavorate”.

Nel supervisionare i propri team, i manager si sono affidati troppo a lungo ai soli input, come il tempo trascorso in ufficio, piuttosto che ai risultati. Vedo invece per il futuro una maggior diffusione di un modello di forza lavoro più distribuito, in cui i dipendenti dispongono di una più ampia libertà di lavorare in luoghi diversi; che si tratti della propria casa, dell’ufficio o di un caffè poco cambia. I giorni in cui produttività e dedizione dei dipendenti erano misurati in base ai momenti trascorsi in ufficio fuori orario sono finiti. Netflix ha abbracciato questa prospettiva da un po’ di tempo, come conferma il Ceo Reed Hastings che ha dichiarato: “Oggi, nell’era dell’informazione, ciò che conta è ciò che si ottiene, non quante ore di lavoro si accumulano. Non ho mai prestato attenzione a quante ore le persone lavorassero…”.

Per i dipendenti si tratta di un vero e proprio cambiamento rivoluzionario, una vera   opportunità che offre una maggiore flessibilità lavorativa e incoraggia un maggior grado di fiducia verso il proprio datore di lavoro. La domanda centrale è: stanno raggiungendo i loro Kpi e sono reattivi nei confronti di clienti e collaboratori? Se la risposta è sì, non importa come questi strutturano la loro giornata. Abbiamo già osservato segnali di questo   cambiamento, con una ricerca condotta da Accenture che già nel 2019 aveva rilevato che gli strumenti di sorveglianza sul posto di lavoro, come quelli in grado di controllare i movimenti del mouse, hanno avuto un impatto negativo sulla fiducia dei dipendenti. Per il 2021 ci aspettiamo di assistere a un significativo passo avanti verso la valutazione delle performance, creando un ambiente di fiducia reciproca in cui i dipendenti vengono valutati in base ai risultati.

Con il lavoro a distanza, la battaglia per raggiungere i talenti migliori sarà agguerrita

Carl Benedikt Frey
Carl Benedikt Frey è direttore del programma Future of Work della Oxford University

“Le imprese sono sempre in competizione. Anche nel mercato del lavoro. Quando il luogo di lavoro diventa meno vincolante, i talenti crescono e i datori di lavoro sono in grado di assumere i migliori di questi ovunque si trovino, con la sola connessione internet”, aggiunge Frey. Quando le organizzazioni dispongono di una forza lavoro distribuita, la geografia non è più un limite. Le aziende potranno assumere i propri collaboratori sulla base di competenze e caratteristiche. Questo è un dato che abbiamo riscontrato in un sondaggio svolto tra i responsabili aziendali Emea, con l’82% di loro che afferma che il lavoro a distanza li ha aiutati a reclutare candidati che vivono al di fuori dei principali centri economici.

Quando le aziende sono nelle condizioni di assumere i migliori talenti in ogni angolo del mondo, il bacino di candidati diventa molto più ampio ed è quindi fondamentale assicurarsi di essere realmente attrattive. Nella battaglia per attrarre i talenti migliori, essere in grado di offrire una vera e propria esperienza digitale ai dipendenti, dando accesso ai dispositivi e alle applicazioni di cui hanno bisogno, sarà considerato di pari importanza, se non maggiore, rispetto a elementi più tradizionali come lo stipendio e i benefit.

Le organizzazioni che cercano di essere più competitive nel mercato del lavoro globale e di crescere in circostanze difficili dovranno assicurarsi di investire nelle tecnologie e nelle prassi giuste per garantire un’esperienza positiva ai dipendenti. Le aziende e i settori che si attrezzeranno con queste modalità saranno in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti e avere così successo nel 2021, e oltre.

La forza lavoro distribuita un mezzo per la “serendipity”

“Dalla Firenze rinascimentale alla Silicon Valley, l’innovazione ha sempre beneficiato della prossimità e delle interazioni casuali. Per questo, vedremo molto probabilmente una nuova ondata di strumenti di collaborazione che cercheranno di portare questo elemento di ‘serendipity’ nella nostra vita lavorativa”, afferma Frey. Questa nuova tendenza tocca un aspetto veramente interessante. Dalla ricerca emerge infatti che ben il 76% dei dipendenti  percepisce una maggiore connessione relazionale con i colleghi a seguito del lavoro a distanza. Sarà fondamentale per i responsabili aziendali lavorare su questo aspetto per ricreare quei momenti di generazione di nuove idee e guidare l’innovazione delle aziende.

Proprio come gli uffici sono progettati per promuovere l’aumento delle interazioni sociali, il prossimo anno riconosceremo questa nuova necessità, per iniziare a incorporare soluzioni digitali creative anche nella nostra vita lavorativa. Basti pensare ad alcune nuove app, come Hallway e Donut, che ci permettono di scambiare più facilmente le idee innovative.

Il futuro è qui

Se da un lato il futuro può inevitabilmente essere segnato dall’incertezza, dall’altro non c’è dubbio che le organizzazioni affronteranno grandi cambiamenti, riflettendo su un anno che è stato spesso definito come il palcoscenico del “grande esperimento del lavoro a distanza”. In questo mondo del lavoro sempre più distribuito, non più limitato dalla posizione, i team di maggiore successo si distingueranno per come saranno in grado di favorire produttività, esperienza dei dipendenti e creatività. Affinché le organizzazioni possano realmente prosperare in questo mondo così cambiato, dovranno chiedersi se stanno abbracciando proprio queste nuove prospettive.


* Kristine Dahl Steidel è Vice President Emea di VMware

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