Da quale laurea partire?

Romano Benini: “I corsi di laurea di provenienza restano ancora in parte quelli tradizionali, in particolare giurisprudenza, ma la crescita dei corsi di laurea specifici è interessante, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza delle peculiarità di questa professione”

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laurea consulenti del lavoro

Giurisprudenza, economia e scienze politiche sono i corsi di laurea oggi richiesti per diventare consulente del lavoro.

Come spiega però Romano Benini, che conosce bene sia il mondo accademico, perché insegna sociologia del welfare alla Link Campus University, sia il mondo del lavoro, perché è consulente sulle politiche del lavoro ed esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la formazione di base offerta dai tre corsi di laurea tradizionale, seppur importante, “rischia di non essere completa per una professione che si sta evolvendo sempre più come un’attività multidisciplinare, nella quale conoscenze di diritto sono collegate ad altre di natura fiscale, e che appare oggi proiettata anche sul tema del mercato del lavoro e delle politiche attive”.

Ottime le lauree triennali in Consulenza del lavoro

Per una preparazione più mirata, si può contare sulle lauree triennali in Consulenza del lavoro, che “hanno una natura più multidisciplinare e consentono una preparazione in grado di coprire tutti gli ambiti necessari per poter affrontare il praticantato e poi l’esame di Stato”, dice Benini. “Le imprese, del resto, chiedono al consulente del lavoro competenze che non riguardano solo il rapporto di lavoro, ma anche il mercato del lavoro e la gestione dei percorsi di rafforzamento delle competenze, per esempio attraverso gli strumenti della bilateralità. Il mercato del lavoro professionale in questi anni è cambiato e in questo senso anche il mondo delle professioni deve essere un riferimento per quei cambiamenti che possono creare occupazione, sostenere l’economia e, magari, migliorare anche la qualità del lavoro, per esempio nella gestione dei piani formativi o del welfare aziendale”.

Ma cosa ci dicono i dati sul rapporto tra laureati in determinate discipline e consulenti del lavoro?

“I corsi di laurea di provenienza restano ancora in parte quelli tradizionali, in particolare giurisprudenza, ma la crescita dei corsi di laurea specifici è interessante, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza delle peculiarità di questa professione”. Fare il consulente del lavoro, oggi, non significa solo aiutare l’azienda a far quadrare i conti: “Servono professionisti a tutto tondo, che affianchino l’azienda anche nelle sue scelte sul capitale umano, che è il principale capitale di cui aver cura per un’azienda che voglia creare valore aggiunto”. Ma su quest’ultimo aspetto, secondo Benini c’è ancora molto da fare in Italia ed è proprio in questa prospettiva che il ruolo del Consulente del Lavoro può essere importante, sempre che venga sostenuto e riconosciuto come merita, e che siano promossi percorsi formativi adatti.


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