Promuovere la diversità e l’inclusione attraverso i dipendenti

Le aziende più lungimiranti stanno abbracciando la prassi di valutare il sentiment della propria organizzazione sui temi della diversity and inclusion (DEI). “Questo significa non solo prestare attenzione a cosa viene detto dai dipendenti in tutti i punti di contatto chiave dei loro journey – e quindi all’employee experience management - ma anche capire come poter intraprendere azioni di correzioni su base continuativa” afferma Daria Stanghellini, sales director Italia di Medallia

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Recenti ricerche hanno evidenziato che nonostante molte aziende siano attivamente impegnate nello sviluppo di una parità di genere al proprio interno, la strada da percorrere è ancora lunga. Per cominciare, l’eguaglianza retributiva è ad oggi un traguardo lontano in moltissimi paesi.

Il Global Gender Gap Report 2020 posiziona l’Italia al 76° posto della hit mondiale, in peggioramento persino rispetto all’anno precedente. Una donna italiana guadagna infatti in media circa 17.900 euro l’anno rispetto ai 31.600 dei suoi colleghi maschi.

L’avvicinarsi della giornata internazionale delle donne è quindi il momento migliore perché le aziende riflettano sulle sfide (e sulle opportunità) della diversità e dell’inclusione sul posto di lavoro e accelerino l’introduzione di programmi, politiche e iniziative a sostegno di quella che gli anglosassoni chiamano DEI (Diversity, Equity, and Inclusion).

I dipendenti sono uno strumento di valutazione

In questa direzione, le opinioni dei dipendenti sono fondamentali per valutare e ottimizzare questo percorso a partire dall’attivazione di un sistema di ascolto di quello che è il sentiment del personale su questo tema. Per Medallia, azienda pioniere e leader a livello globale nel customer and employee experience management, è quindi centrale che le aziende siano in grado di monitorare situazioni di scarso – o del tutto mancato – rispetto della parità di genere e di sapere come il personale si sente nel caso in cui situazioni spiacevoli vengano vissute in prima persona o indirettamente.

I dipendenti sono inoltre la fonte migliore per raccogliere idee e suggerimenti perché ogni individuo all’interno di un’azienda venga rispettato e valorizzato, indipendentemente dal suo sesso o da altri elementi di diversità. Le fonti di queste informazioni possono includere i sondaggi annuali della direzione del personale o quelli creati ad hoc, ma anche le revisioni periodiche delle prestazioni dei dipendenti, i post o i commenti raccolti sulla pagine intranet aziendale, l’analisi delle retribuzioni e delle promozioni e di altre comunicazioni interne.

Molte aziende possiedono una grande quantità di informazioni su come i propri dipendenti vivono la propria azienda e se questa percezione cambia in base al genere, ma poche utilizzano questi dati per scoprire indicatori e per agire, anche per la complessità di gestire questa tipologia di analisi ed estrapolazione. Per questo motivo sempre più aziende si dotano di piattaforme software di employee experience management dotate di AI per analizzare la grande mole di dati a loro disposizione e per scoprire se i dipendenti di sesso diverso si sentono inclusi e in che modo, cosa determina la loro soddisfazione o insoddisfazione.

Coinvolgere le diversità

“Le realtà più lungimiranti stanno implementando anche in Italia la prassi di valutare costantemente i temi della diversity and inclusion (DEI)” afferma Daria Stanghellini, sales director Italia di Medallia: “Questo significa non solo prestare attenzione a cosa viene detto dai dipendenti in tutti i punti di contatto chiave dei loro journey – e quindi all’employee experience management – ma capire come poter intraprendere azioni di correzioni su base continuativa”.

Questo percorso si sviluppa con la creazione di gruppi di lavoro che comprendono i principali stakeholder interni con i quali viene definito un piano concreto di miglioramento della DEI e vengono stabiliti anche obiettivi e metriche per misurarne il successo.

Il progetto deve poi essere anche condiviso con tutti i dipendenti e monitorato nel suo costante avanzamento.

“Le aziende che riescono a garantire maggiore equilibrio nella rappresentanza delle diversità e nel loro coinvolgimento attivo, non solo ottengono risultati più soddisfacenti in termini di crescita delle entrate, spirito di innovazione, minori costi per inefficienze, processi decisionali più efficaci e efficienti e maggiore capacità di attrarre e trattenere talenti” conclude la manager “e ne traggono anche – a livello di immagine – una connotazione etica molto positiva, a beneficio di tutti”.


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