Come sviluppare la leadership digitale che serve all’azienda

Come possiamo migliorare la performance e la leadership nei nuovi scenari “agili”? La sfida è allenarsi nei contesti digitali, integrando soft skill tradizionali a competenze innovative e digital.

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leadership digitale

di Luca Stefano Erba* | 

Il digitale è una componente “core” di molte professioni, siano esse innovative o più tradizionali. Diventa quindi utile per l’impresa reperire risorse che posseggano un “mindset” digitale, sia per adeguare il proprio portafoglio di competenze sia per permettere ai propri collaboratori di cogliere positivamente il cambiamento offerto dallo Smart Working.

Cogliere e saper sfruttare la leadership digitale ci consente di concepire nuovi modi di produrre, di innovare prodotti e servizi, di far filiera, integrando processi e attività, di relazionarci con i clienti, fornitori e stakeholder, di ripensare la propria attività e di rivoluzionare i meccanismi del proprio settore. Il tutto, continuando a dare la giusta attenzione a obiettivi, performance e, soprattutto, al contatto umano. La tecnologia, oggi, rende possibile quello che prima pareva inimmaginabile, ma non dobbiamo dimenticarci che i soli mezzi non creano il cambiamento desiderato! Basti pensare come stanno evolvendo i servizi finanziari, la distribuzione, la produzione, l’entertainment e perfino la stessa agricoltura.

Abbiamo nuove consapevolezze e certezze; il recente lockdown ci ha permesso, tra l’altro, di sperimentare le tecnologie digitali come una concreta opportunità per aziende di ogni settore e dimensione per:

•   migliorare i processi aziendali (operativi e decisionali; interni ed esterni);

  • digitalizzare prodotti e servizi (meno carta, meno sprechi, meno spazio ecc.);
  • utilizzare modelli di business più agili lavorando in team remoti, efficienti ed efficaci;
  • ottenere risultati migliori in termini di produttività e soddisfazione personale mantenendo performance aziendali costanti (o in crescita).

Per ogni azienda un modello virtuoso diverso

Ogni azienda, ora, è chiamata a definire il proprio “punto di equilibrio” tra attività digital e non-digital, in presenza o in remoto, cercando un proprio modello virtuoso che concili i risultati aziendali con il benessere lavorativo dei propri collaboratori.

Nel nostro Paese, come sappiamo, il livello di coscienza digitale e di investimento in infrastrutture tecnologiche è mediamente più basso rispetto agli altri Paesi europei. Le nostre imprese caparbiamente, però, avviano progetti digitali sperimentali sempre meno ‘isolati’ e più integrati, utilizzando sia l’approccio ‘per prove ed errori” sia una visione strategica sistemica e di lungo periodo.

Ma digital significa soprattutto cambiare mindset e, quindi, agire sulle competenze, sull’approccio manageriale, sulle capacità di costruire e far funzionare processi di lavoro in remoto, collaborativi e cross funzionali. Esaltando ciò che le metodologie lean e agili ci propongono come, ad esempio, accettare l’errore ‘sano’ e la sperimentazione come occasione di apprendimento.

Un approccio che la leadership digitale deve facilitare per poterla inserire nel Dna aziendale, con particolare attenzione ad alcune tecniche proprie del coaching, affinché i manager possano apprendere come “fare le domande giuste” ai propri collaboratori e agli specialisti del digital, senza necessariamente diventare essi stessi “specialisti di digital”.

Come sviluppare la leadership digitale

Occorre, quindi, che il management sviluppi la propria leadership digitale in almeno cinque macro categorie importanti:

1 | Soft skill

Si tratta di competenze legate, ad esempio, al comportamento e alla capacità di comunicazione del leader (capacità di lavorare in gruppo, capacità di comunicare efficacemente, capacità di gestire il consenso o il conflitto, di negoziare, di motivare le persone, il remote-working ecc.).

2 | Competenze di ruolo e contesto

Sono sia le competenze legate alla propria posizione (ad esempio Ceo, Head of Finance, Marketing Manager), sia al funzionamento della propria impresa/settore (ad esempio meccanismi di attraction del personale, cost setting, processi e procedure ecc.).

3 | Competenze nelle tecnologie digitali

Sono le competenze base legate all’uso diretto delle tecnologie end-user.

4 | Competenze di digital management

Sono le competenze legate alla capacità di comprendere, di decidere, di impiegare e di gestire al meglio le opportunità che il digitale ci offre.

5 | Competenze di facilitazione e sviluppo

Una conoscenza diretta e profonda dei meccanismi riguardanti l’empatia digitale, l’ascolto empatico e la capacità di raccogliere insight.

Il leader che domina queste 5 macro competenze è in grado di prendere decisioni, indirizzare e gestire le persone, essendo lui il primo pioniere di un nuovo mindset digitale e strategico.

Un processo di deployment strategico

Un ruolo non facile perché, oltre a comprendere a fondo le potenzialità innovative del digitale, deve avere, e trasferire, una vision di più ampio respiro rispetto a specialisti e ai meri tecnologi: il leader digitale conosce e comprende a fondo il suo business, sa evidenziare i vantaggi tattici e strategici del mindset digitale trasferendolo a tutti i livelli aziendali.

Come promotore del cambiamento permette ai suoi team di partecipare in maniera proattiva nel processo decisionale, migliorando l’engagement e l’empowerment dell’intera organizzazione.

Ma come è possibile attivare questo processo di deployment strategico? Attraverso attività mirate, strutturate in processi di innovazione praticata e svolta a pieno titolo nel perimetro della centralità delle risorse umane e dei loro talenti. Il leader attraverso le competenze digitali sviluppate insieme  ai suoi team è in grado di rispondere alla crescente domanda di skill digitali utili sia nei nuovi ruoli emergenti sia nelle professioni più tradizionali. Non serve, probabilmente, andare a creare ulteriori nuove applicazioni o sistemi; bisogna apprendere come servirsi con efficacia delle risorse già esistenti per comunicare, vendere, produrre, amministrare, gestire il personale o anche movimentare in remoto un magazzino.

In molti si chiedono come sia possibile facilitare l’assunzione di questo mindset. Un fattore altamente attivante e significativo è la capacità di agire utilizzando la correlazione tra skill digitali e soft skill. Le soft skill, generalmente considerate “attitudini” o “inclinazioni” del singolo individuo, vengono distinte dalle hard, che sono di tipo tecnico e specifico di un ruolo professionale. Si tratta, in pratica, di competenze che hanno a che fare con la capacità dell’individuo di gestire se stesso e creare relazioni di valore con le persone e con i gruppi. Le soft skills “digitali” fanno quindi riferimento a competenze relazionali e comportamentali alla base di cui vi è un uso efficiente degli strumenti digitali (si veda il riquadro).

Sviluppare l’intelligenza emotiva

I tratti chiave di un’efficace leadership digitale riguardano, quindi, la capacità di coinvolgere l’organizzazione attraverso i mezzi che il digitale ci mette a disposizione: fornire visione e scopo, creare condizioni per sperimentare, responsabilizzare le persone a pensare in modo diverso.

Il leader digitale deve avere una visione trasformativa, anticipando i mercati e le tendenze, per prendere decisioni consapevoli e risolvere problemi difficili in tempi turbolenti. In pratica deve aiutare il suo team ad abbracciare il cambiamento e ad assumersi i rischi che la molteplicità degli scenari futuri ci riserva.

Ma c’è un aspetto importante, da affrontare se si vogliono massimizzare i risultati ottenibili: per lavorare sulle competenze digitali soft, attivandone l’alchimia positiva per tutta l’azienda, abbiamo la necessità prima di tutto di sviluppare la nostra intelligenza emotiva.

Aumentarne la consapevolezza e la conoscenza delle potenzialità che questa agisce in tutti i ruoli e in tutte le imprese è essenziale per ottenere un vero e proprio cambio di paradigma. Un cambiamento che ci consente, finalmente, di abbandonare le strette verticalizzazioni gerarchiche e i “silos” aziendali, sostituendo alla logica del controllo quella dell’obiettivo, dell’engagement e dello sviluppo personale e professionale.

Un approccio che si sostiene e che genera talento, soddisfazione ed empowerment. Sviluppare leadership digitale è, quindi, la via più utile e attuale per coinvolgere e ispirare i propri collaboratori, agendo sull’empatia di tutta l’azienda e sulla capacità di costruire una visione forte, in modo da sostenere un potente cambiamento di mindset interno dell’azienda.

LE COMPETENZE DIGITALI DI CUI NON SI PUÒ FARE A MENO

Le soft skill digitali sono delle abilità trasversali, che riguardano relazioni e comportamenti, grazie alle quali le persone possono utilizzare efficacemente i nuovi strumenti digitali. Non si imparano a scuola o a lavoro e sono difficilmente quantificabili: dipendono dalla cultura, dalla personalità e dalle esperienze vissute, sono strettamente connesse al modo di interagire, comunicare e cooperare in team. Alcune tra le più riconosciute e importanti sono:

  • Knowledge Networking | Si tratta della capacità di raccogliere, studiare, rielaborare e condividere contenuti digitali disponibili sui social e on-line.
  • Virtual Communication | È la capacità di gestire la propria identità digitale e di comunicare efficacemente in ambienti digitali.
  • Digital Awareness | È la capacità di tutelare la propria privacy, la netiquette e l’equilibrio tra salute e vita digitale.
  • Self Empowerment | Si tratta della capacità di risolvere problemi tecnici e complessi padroneggiando gli strumenti digitali.

competenze digitali

 


*Luca Stefano Erba è co-founder e Head of Finance di Disclose srl, una start-up che si occupa di formazione e che ha sviluppato un nuovo concept sul Disclose aiuta le organizzazioni ad agire sui talenti delle persone utilizzando l’intelligenza emotiva, il coaching e le conoscenze in ambito neuroscientifico.

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