Adapt ricorda Marco Biagi: visione e metodo sono la sua eredità più preziosa

Come ogni anno, il 19 marzo Adapt ha ricordato il giuslavorista assassinato nel 2002. Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt, ha sottolineato: “Di Marco Biagi sono ancora vivi la sua visione e il suo metodo”

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Marco Biagi

di Virna Bottarelli |

“Era un innovatore, un giurista atipico, che definirei “di progetto” perché metteva la propria conoscenza tecnica al servizio del progetto di rinnovamento in cui credeva”. Così Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt e professore di Diritto del lavoro e Diritto delle Relazioni Industriali, ha ricordato Marco Biagi nel corso del webinar tenutosi nel giorno dell’anniversario della sua morte, il 19 marzo.

“Marco usava il metodo comparato, sosteneva che non ci fosse mai una risposta univoca a un problema. Per lui il diritto non era solo emanazione del potere legislativo dello Stato, ma anche frutto del dialogo sociale, così come il lavoro era una questione culturale e politica, non una merce di scambio, e l’impresa non doveva essere solo profitto”.

Il nome di Biagi è spesso associato alla riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e alla nascita del contratto a progetto ma, come ha voluto sottolineare Francesco Seghezzi, presidente di Fondazione Adapt: “Il suo era un lavoro di riforma più ampio, tanto che credo sia stato precursore di questioni ancora oggi attuali, a diciotto anni di distanza dalla sua scomparsa”.

“Aveva studiato il mondo delle cooperative, del terzo settore, aveva scritto molto sul tema del lavoro non tutelato; la questione dell’articolo 18 non era così ricorrente nei suoi lavori, il suo interesse principale era verso il cambiamento, verso un necessario collegamento tra processi giuridici e trasformazioni economiche”, ha aggiunto Tiraboschi.

Adapt e l’impegno di Marco Biagi

L’impegno del professore e giurista bolognese si riversava nel lavoro con e per i giovani, nell’avvio di processi di cambiamento e nella formazione di una nuova generazione di giuristi e sindacalisti. Adapt fu il frutto di questo impegno: nata nel 2000 con l’obiettivo di promuovere un nuovo modo di “fare Università”, si basa sullo scambio di sapere e di esperienze tra il mondo dell’alta formazione, le associazioni, le istituzioni, le parti datoriali e sindacali, operando ancora oggi secondo i principi di condivisione e multidisciplinarietà che ispirarono il suo fondatore.

“Dopo la morte di Biagi, Adapt ha continuato a vivere come associazione rivolta ad aziende e parti sociali, datoriali e sindacali. Non era una scelta scontata: si sarebbe potuto continuare agendo come lobby o come club a numero chiuso, invece si è deciso di aprirsi all’esterno, come associazione nella quale si condividono idee e si riflette sulle sfide del mercato del lavoro, facendo ricerca e formazione, mettendo al centro l’esperienza e la persona nella sua complessità”, ha ricordato Emmanuele Massagli, presidente di Adapt.

 

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