Per coinvolgere anche i meno esperti, specifichiamo di seguito le principali tipologie di strumento che utilizzano i Fondi.
• Il Conto Formazione Aziendale
Si basa sull’accantonato di una parte del gettito di una impresa in un conto che viene lasciato a sua disposizione per le esigenze formative prospettate dall’impresa stessa. Le risorse vengono versate sul Conto Aziende man mano che l’Inps le inoltra al Fondo e possono essere cumulate per un massimo di 2 o 3 anni a seconda del Fondo.
In questo caso è l’impresa a presentare specifici progetti formativi a valere sulla capienza del Conto Aziende, senza ulteriori valutazioni o graduatorie di merito da parte del Fondo. Essendo i contributi sempre e comunque uguali o inferiori al versato, si tratta di una “mera restituzione” di quanto versato e sono pertanto considerati al di fuori della normativa sugli Aiuti di Stato. Ciò consente di utilizzarli anche per la formazione obbligatoria per legge, come ad esempio la formazione sulla sicurezza.
• Il Conto di Rete
Alcuni Fondi hanno istituito dei Conti di Rete, per i quali vengono stanziate risorse non direttamente dipendenti da quanto versato dalle imprese aderenti a tali Conti (per quali però in questo caso l’adesione va fatta con un apposito documento), ma proporzionate a seconda dei criteri di scelta delle Parti Sociali, che però nella maggior parte dei casi valutano cifre commisurate alle dimensioni del Conto. Questi Conti rappresentano la base economica sulla quale alcuni Fondi basano alcuni dei loro Avvisi e sono dedicati esclusivamente alle imprese che aderiscono ai Conti di Rete.
Dato che Anpal ha esplicitamente vietato di considerare i Conti di Rete alla stregua di Conti Aziendali aggregati, i contributi ottenuti con gli Avvisi a valere sui Conti di Rete sono considerati a tutti gli effetti soggetti alla normativa sugli Aiuti di Stato che, tra l’altro, non consente il loro utilizzo per la formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro. A tale tipologia si possono ricondurre strumenti attivati da Fondi come Fonarcom, Fonditalia e Fondo Pmi. Molti altri Fondi si stanno avvicinando a questo strumento che viene ritenuto utile per il coinvolgimento delle Pmi.
• L’Avviso
La maggior parte dei Fondi emette avvisi, sia per Piani aziendali che per Piani di più ampio respiro, ovvero settoriali, territoriali, tematici e di solidarietà (ad esempio per le aree terremotate o per i lavoratori a rischio di disoccupazione). Un avviso, normalmente, suddivide lo stanziamento deliberato dal Fondo per territorio o settore, più o meno in proporzione alle rispettive adesioni, oppure, come già accennato, secondo la capienza di un certo Conto di Rete, e prevede il finanziamento di domande di contributo fino alla concorrenza massima della cifra stanziata per quel comparto. Esistono poi avvisi tematici (ad esempio sicurezza, crisi, ecc.) il cui budget è stabilito su criteri più soggettivi da parte dei Fondi.
Gli avvisi mettono a disposizione delle risorse non direttamente collegate al versato delle singole imprese (molto spesso nettamente superiori) e sono soggetti alla normativa sugli Aiuti di Stato, che prevede obiettività e trasparenza nell’assegnazione dei contributi. La graduatoria viene dunque costituita per punteggio, di solito un mix tra valutazioni tecniche, economiche e sindacali. Il fatto che i contributi sono considerati Aiuti di Stato fa sì che negli avvisi non si possa finanziare la formazione obbligatoria per legge. Gli avvisi possono essere “a sportello”, cioè sempre aperti e rifinanziati periodicamente dal Fondo a seconda delle disponibilità, o “a scadenza”, cioè a durata limitata, con un unico contributo da parte del Fondo.