Verso un’alleanza tra Università e Fondi

Per affrontare il nuovo mondo del lavoro è necessaria una stretta sinergia tra le Università, vicine al mondo dell’innovazione, e i Fondi Interprofessionali, vicini al mondo delle imprese. Se ne è parlato a un convegno organizzato da FondItalia.

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Convegno Fonditalia Università

di Laura Reggiani |

È noto come una delle problematiche principali che investe l’ambito accademico sia la distanza che separa le aule universitarie dal mondo del lavoro e della produzione. Si tratta di un elemento che rende spesso l’offerta formativa degli Atenei inadeguata e che compromette le reali possibilità di occupazione dei neolaureati.

I Fondi Interprofessionali scontano invece una visione limitativa da parte della politica, che li considera spesso delle casseforti a cui attingere per finanziare politiche passive, quali gli ammortizzatori sociali in deroga o, secondo il dibattito attuale, una quota del Reddito di Cittadinanza.

Eppure, Università e Fondi rappresenterebbero gli strumenti più consoni per indagare le trasformazioni che stanno investendo il mondo del lavoro e della produzione e per attuare conseguenti programmi di qualificazione e riqualificazione professionale. Gli Atenei in funzione della loro capacità di ricerca e formazione, mentre i Fondi in funzione della rappresentanza degli imprenditori e dei lavoratori.

È possibile immaginare un’alleanza tra Fondi e Università, in grado di rilanciare le politiche attive del lavoro in Italia? Il governo potrebbe incrementare le risorse a disposizione dei Fondi per lo sviluppo di progetti di ricerca e formazione da realizzare in partnership con il mondo accademico?

Questi gli spunti di discussione da cui è partito il convegno “Università e Fondi Interprofessionali: verso un‘alleanza per affrontare il nuovo mondo del lavoro?” organizzato da FondItalia a Roma lo scorso 10 aprile, a cui hanno partecipato associazioni di imprenditori, sindacati e università, che si sono incontrati per discutere di nuove strategie che possano, se non risolvere, migliorare la situazione del lavoro.

Il ruolo delle università per l’innovazione delle imprese

Il convegno è stato aperto dai saluti di benvenuto del presidente Francesco Franco, che ha puntualizzato come nell’attuale contesto, caratterizzato da una innovazione sempre più spinta, la formazione del capitale umano sia fondamentale per preparare i lavoratori ad affrontare le sfide del futuro, e come in questo senso sia necessario un effettivo connubio tra Università e Fondi.

A seguire l’intervento del segretario di Ugl Francesco Capone che ha ribadito l’importanza della formazione continua dei lavoratori come necessario momento di sviluppo che non può essere ostacolato, sottolineando anche l’importanza della formazione in ambito salute e sicurezza, che deve essere adeguata e preventiva rispetto ai rischi presenti nei luoghi di lavoro.

Elvio Mauri, direttore di Fondimpresa, ha poi sottolineato il ruolo fondamentale che devono avere le Università nel favorire l’innovazione e quindi la crescita delle nostre imprese.

Alberto Gambino dell’Università Europea di Roma, Alberto Petrucci dell’Università Luiss Guido Carli, Gianpaolo Basile dell’Universitas Mercatorum, Marco Zaganella dell’Università degli Studi dell’Aquila e Barbara Centra del Consorzio Universitario Internazionale, hanno basato gli interventi sui temi della distanza tra mondo universitario e mondo delle imprese, sulle modalità con cui rispondere a un cambiamento così pervasivo come quello tecnologico, sulla necessità di un forte investimento delle imprese nel capitale umano e sul ruolo delle Università nell’immaginare percorsi formativi all’avanguardia.

Un’offerta formativa più vicina alle imprese

La necessità che i Fondi intervengano in maniera attiva per avvicinare l’offerta del mondo universitario ai bisogni delle imprese è stata ribadita da Egidio Sangue, direttore di FondItalia: “La nostra proposta è istituire un osservatorio che contribuisca a elaborare un’offerta formativa di qualità, tempestiva e il più vicina possibile alle esigenze delle imprese”.

Proposta che è stata accolta dal Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che si è detto disponibile ad approfondire le sinergie tra Università e Fondi con un’alleanza in grado di affrontare il nuovo mondo del lavoro anche nella prospettiva di un’evoluzione delle imprese in ottica 4.0: “La politica e il Governo sono disponibili e interlocutori fondamentali per rispondere alle richieste che scaturiscono dai dibattiti come quello di oggi”.

La mattinata è stata chiusa dall’intervento di Andrea Simoncini di Anpal e dai saluti di Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, che ha rimarcato il ruolo dei Fondi come unico strumento in grado di soddisfare i bisogni formativi delle Pmi che, altrimenti, rischiano di rimanere escluse dal dibattito dell’innovazione.

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