Risorse per la formazione: i punti da chiarire

Una circolare dell’Anpal indica le linee guida per la gestione delle risorse attribuite ai Fondi Interprofessionali. Rossella Spada di Formazienda: «Bene la definizione del perimetro, ma chiediamo chiarimenti su modalità di utilizzo delle risorse, formazione e partenariato».

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di Rossano Salini |

Nel panorama della formazione continua si vanno ad aggiungere tasselli sempre nuovi, per rendere più compiuto il quadro normativo. In particolare, è in continua evoluzione il mondo dei Fondi Interprofessionali, il cuore intorno a cui si sviluppa il finanziamento della formazione continua nel nostro Paese, e che da tempo sono fatti oggetto di interventi normativi, non tutti ugualmente chiari e coerenti. L’ultimo di questi interventi è la circolare emanata il 10 aprile dall’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, con cui si definiscono le “linee guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua”.

Rossella Spada, direttore di Formazienda
Rossella Spada, direttore di Formazienda

Rossella Spada, direttore di Formazienda, quarto fondo a livello nazionale, commenta così: “Complessivamente abbiamo accolto con favore la definizione del perimetro in cui i Fondi Interprofessionali devono operare”. Non mancano però gli elementi su cui si può ancora intervenire: “Nonostante l’apprezzato sforzo compiuto, da una lettura approfondita, emergono degli aspetti che necessitano di ulteriori chiarimenti” puntualizza la Spada.

Conti individuali e collettivi

Sono tre gli elementi cui Rossella Spada fa riferimento: “Innanzitutto, sulle modalità attraverso cui le risorse in gestione debbano essere utilizzate (conto individuale e conto collettivo) si evidenzia che le risorse che alimentano il sistema dei Fondi conservano la medesima natura pubblicistica indipendentemente dalla loro successiva destinazione. Pertanto, le modalità di utilizzo delle risorse da parte dei Fondi devono essere stabilite in modo analogo sia che esse alimentino conti individuali sia che esse alimentino conti collettivi. Sul punto chiederemo chiarimenti in merito alle differenti prescrizioni oggi previste”.

Formazione obbligatoria

In secondo luogo, “sulla formazione obbligatoria, fermo restando la non finanziabilità della stessa nel caso in cui l’impresa opti per l’applicazione del Regolamento (UE) n. 651/2014, resta altresì ferma la possibilità di finanziarla in caso di applicazione degli aiuti ‘de minimis’ (ad esempio Regolamento UE n. 1407/2013, Regolamento UE n. 1408/2013 e Regolamento UE n. 717/2017), trattandosi di aiuti di importo minore che non incidono sulla concorrenza e tenuto altresì conto di indicazioni precedentemente fornite sul tema dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (si veda la nota n. 29431 del 5 agosto 2014). Sul punto, chiederemo una riformulazione più intellegibile”.

Il ricorso al partenariato

Ultimo aspetto, la possibilità di ricorrere al partenariato. Come commenta Rossella Spada, “a questo non si fa cenno nella circolare, e chiederemo chiarimenti in merito alla mancata previsione dello stesso come precedentemente disciplinato nella Circolare n. 2 del 2 febbraio 2009 e, in termini più generali, come previsto dalla normativa europea. Sul punto, inoltre, chiederemo di chiarire l’effettiva vigenza di quanto disposto nella circolare n. 2/2009 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per tutto quanto non previsto nella circolare n. 1/2018 di Anpal”. Insomma un quadro ancora in via di definizione, su cui i Fondi chiedono chiarimenti e approfondimenti dettagliati

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