dot Academy, l’accademia per il digitale

La “digital transformation” sta coinvolgendo tutti i settori ed è fondamentale per le imprese che vogliono avere successo. Dot Academy anticipa le esigenze del mercato costruendo nuovi profili professionali che possono aiutare a gestire la rivoluzione in atto.

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Francesco Lamacchia, Ceo di dot Academy
Francesco Lamacchia, Ceo di dot Academy

Favorire lo sviluppo e il consolidamento delle competenze professionali in ambito digitale è l’obiettivo che dot Academy concretizza attraverso la progettazione e l’organizzazione di corsi formazione. La società milanese si propone infatti come supporto per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di nuove professionalità, ma opera anche a stretto contatto con le imprese per ridefinire le competenze di manager, dirigenti e lavoratori. Dal 2016, come ci hanno spiegato Francesco Lamacchia, Ceo e fondatore della società, e Fabio Biccari, Digital Transformation Expert, supporta anche le startup e le nuove realtà imprenditoriali in ambito digitale, fornendo la consulenza di cui hanno bisogno in campo strategico e operativo.

Come si struttura l’offerta formativa di Dot Academy? Quali percorsi proponete? In cosa vi differenziate?

Progettiamo e organizziamo corsi di formazione strutturati, modulati e finalizzati a favorire lo sviluppo e il consolidamento delle competenze professionali digitali. Proponiamo corsi di marketing digitale di tipo orizzontale, ad esempio di web marketing e web management, ma anche corsi verticali di approfondimento su tematiche forti come LinkedIn, Facebook Ads, Hubspot, GoogleAdWords, Lead generation, per lo sviluppo di professionalità specifiche. Nell’ambito della formazione alle aziende, supportati dai finanziamenti dei fondi interprofessionali come Fondimpresa e Formazienda, ci poniamo l’obiettivo di sviluppare una cultura digitale per poi portare le imprese a raggiungere nuovi mercati e clienti. Ci distinguiamo sicuramente per un metodo formativo basato sul “project work”, in cui si lavora insieme sull’obiettivo, sviluppando un progetto reale e concreto. Una logica nuova, che piace alle persone e alle imprese, che ci ha portato a organizzare uno specifico master.

Quali sono gli strumenti che ha a disposizione un’azienda che intende innovare con il digitale? Cosa consiglierebbe a un imprenditore che volesse percorrere questa strada?

Il digitale offre oggi alle aziende enormi opportunità, soprattutto a quelle piccole che, sfruttando adeguatamente la “digital transformation”, possono non solo crescere, ma anche diventare più competitive delle grandi. Abbiamo però constatato che il problema è di tipo culturale e che molte aziende hanno ancora difficoltà nel comprendere che per vincere la sfida digitale non è sufficiente acquistare una nuova macchina, ma è necessario innovare l’intero processo. Il nostro obiettivo è quindi far capire alle imprese come funziona il digitale e quali sono le nuove logiche di business che la trasformazione digitale comporta; le aiutiamo a definire gli obiettivi, i mercati potenziali e i canali da utilizzare e solo successivamente a ingaggiare le competenze necessarie a tale sviluppo.

Il processo di “digital transformation” sta coinvolgendo tutti i settori. In quali aree vede gli sviluppi più interessanti?

Posso citare la moda, intendendo l’intera filiera che comprende il tessile, l’abbigliamento, la pelletteria, un tipico settore dell’ecosistema italiano che ha tanto da investire e ancora tanto per crescere sfruttando il digitale. Ma anche il food, un comparto forte del made in Italy, che primo tra tutti ha compreso le opportunità offerte dal digitale.

Quali sono le figure più richieste dalle aziende? Conferma che sul mercato esiste una mancanza di alcune professionalità digitali?

Il passaggio dalla vecchia alla nuova economia non si è ancora perfezionato: alcune professioni sono già obsolete e altre lo saranno negli anni a venire, sostituite da nuove mansioni legate soprattutto al mondo digitale. Social media manager, Lead generation manager, Storyteller, Data Scientist… sono solo alcune delle figure oggi richieste dalle aziende. Sicuramente sul mercato manca qualche professionalità, ma c’è anche una diffusa ignoranza da parte delle aziende che cercano persone con esperienza sia nel campo di attività specifico sia nel digitale. Professionalità che ancora non esistono e che si possono creare solo utilizzando gli adeguati strumenti formativi.

Quali sono gli strumenti e le modalità formative utilizzati oggi e quali saranno quelli del futuro?

La logica della formazione è completamente cambiata negli ultimi anni; la formazione vecchio stile, frontale con il docente da un parte e i discenti dall’altra, è destinata a morire. Oggi si lavora con modalità diverse. Penso ad esempio all’utilizzo della realtà virtuale, che permette di vivere esperienze complete anche a chi ha disagi, oppure alla formazione esperienziale che, pur non eliminando in toto metodologie e strumenti tradizionali, li utilizza per rafforzare l’apprendimento facilitando i comportamenti appresi nella realtà lavorativa, o anche che agli outdoor training, che si svolgono in spazi aperti, nella natura, in luoghi diversi e distanti dalla realtà aziendale. In quest’ottica abbiamo sviluppato il Digital BootCamp, un’iniziativa specifica che permette di vivere un’esperienza unica, una fool immersion nella comunicazione digitale.

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