Contrastare il lavoro irregolare nel turismo: le proposte del Cnel

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Tiziano Treu

Il turismo è un settore strategico e trainante dove la globalizzazione sta agendo in modo positivo sulla quantità del lavoro e sulla crescita. Però le potenzialità vanno gestite perché le grandi piattaforme che fanno le prenotazioni tendono a diventare oligopoli e quindi si pongono problemi di concorrenza. Preoccupano i fenomeni di dumping contrattuale e di diffusione di lavoro irregolare. Proprio per la frammentazione e la complessità del sistema, questa è una delle aree in cui è maggiore l’esigenza di evitare effetti al ribasso sulle condizioni di lavoro e sulle regole”.

Lo ha detto Tiziano Treu, presidente del Cnel, durante un’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del ddl sulla delega al Governo in materia di turismo.

Un codice identificativo per le strutture ricettive

“Il legislatore propone di partire da alcune materie su cui non c’è dubbio che siano di esclusiva competenza dello Stato o concorrente – ha sottolineato Paolo Peluffo, segretario generale del Cnel – Le associazioni rappresentate al Cnel sono tutte concordi nel valutare positivamente l’ipotesi di istituire un codice identificativo nazionale per le strutture ricettive. Il principio della delega, che è il più innovativo ed è condiviso dalle organizzazioni produttive e dal Cnel, attiene ad una competenza esclusiva dello Stato in materia statistico-informatica. Questo è molto importante, perché tutta l’economia del turismo dei prossimi anni deriva dalla priorità del valore del dato. Se non si parte da un codice identificativo unico non potremo mai aggregare i dati”.

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