MINISTERO DEL LAVORO | Il Decreto Dignità è legge

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Approvato anche al Senato, con 155 voti favorevoli, 125 contrari e 1 astenuto, il primo provvedimento in campo economico e sociale del Governo con cui si punta a mettere un freno alla precarietà del lavoro, alle delocalizzazioni selvagge, alla burocrazia nei confronti delle imprese e alla diffusione delle azzardopatie.

“Il Decreto Dignità è il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby”, ha dichiarato il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, dopo l’approvazione in aula. “Oggi l’Italia ha il primato di essere il primo paese ad aver abolito la pubblicità sul gioco d’azzardo”, ha aggiunto. “Chi non rispetterà la legge prenderà una multa pari a oltre il 20 per cento di quanto incassato. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1, sistema 0”.

Il provvedimento interviene in generale nella lotta al precariato, introducendo una stretta sui contratti a termine, dove si passa da 36 mesi a 12 mesi, per i contratti senza causale, e per un massimo di 24 mesi, se prorogati, oltre allo stop dei licenziamenti selvaggi, con l’aumento del 50% di indennizzo per i licenziamenti ingiusti sino a 36 mensilità.

Sul fronte economico, invece, vengono introdotte contemporaneamente semplificazioni per i contribuenti e per le imprese che operano nella legalità, nel rispetto dello Stato, e, al contempo, forti limitazioni all’uso improprio di risorse pubbliche per il sostegno all’imprenditoria.

Tra le novità introdotte nel corso della discussione in Parlamento: nuove regole sui voucher, proroga dello sgravio contributivo per gli under 35 e, sul lato fiscale, compensazione crediti/debiti nei confronti della PA e alcune correzioni (come il differimento dell”entrata in vigore della stretta sui contratti a tempo determinato).

Un importante risultato, anche nello svolgimento dei lavori parlamentari, che si sono svolti in un normale confronto tra le diverse forze politiche, senza il ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo.

Decreto Dignità: i punti essenziali della Legge

  • tetto del 30% di contratti a termine rispetto a quelli a tempo indeterminato nella stessa azienda;
  • trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, in assenza di causali, nel caso in cui il contratto a termine superi i 12 mesi;
  • esonero della disciplina dello stop&go, tra un contratto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione;
  • aumento delle indennità per i licenziamenti illegittimi nell’offerta conciliativa;
  • bonus del 50% dei contributi per le assunzioni stabili di under 35 fino al 2020;
  • assunzioni delle regioni per il rafforzamento degli organici dei Centri per l’Impiego;
  • sanzioni alle aziende che delocalizzano prima di 5 anni dopo aver ricevuto contributi pubblici;
  • voucher fino ad un massimo di 10 giorni in agricoltura e per gli alberghi che hanno fino a 8 dipendenti per pagare le prestazioni rese da pensionati, studenti under 25, disoccupati e percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito;
  • stop ad aggravi contributivi per i rinnovi dei contratti di colf e badanti;
  • misure transitorie il comparto della scuola.

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